Il presidente ad interim della camera bassa brasiliana, Waldir Maranhao, ha annullato lunedì 9 maggio 2016 il processo di impeachment a carico della presidente Dilma Rousseff e richiesto un nuovo voto.
Maranhao ha assunto la carica di presidente ad interim la settimana scorsa, quando la corte suprema brasiliana ha sospeso Edoardo Cunha per via delle accuse di corruzione a suo carico. Era stato Cunha ad avviare il procedimento di impeachment contro Rousseff.
Ci sarebbero vizi procedurali nel voto della camera che il 17 aprile ha deciso la messa in stato di accusa di Rousseff alla base della decisione di Maranhao.
Il procedimento era già arrivato in senato, dove la commissione incaricata di esprimersi in materia aveva raccomandato ai senatori di votare in favore dell’impeachment della presidente per aver violato le leggi sul budget.
La camera alta brasiliana avrebbe dovuto votare mercoledì 11 maggio. Nel caso atteso di voto favorevole, il processo sarebbe potuto durare fino a sei mesi, duranti i quali il vice presidente Michel Temer avrebbe ricoperto la carica di presidente ad interim.
Secondo Maranhao, il procedimento deve ripartire da capo e passare nuovamente per la camera bassa, ma non è chiaro se la sua decisione possa essere ribaltata dalla corte suprema, dal senato o da una maggioranza alla camera.
Rousseff, che respinge qualsiasi accusa, sta combattendo per la sua sopravvivenza politica, ma i suoi avversari sono altrettanto determinati nel volerla deporre.
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