Bosnia, bambini con disturbi mentali vittime di maltrattamenti disumani
Bambini con disturbi mentali vittime di maltrattamenti disumani, legati ai termosifoni o letti e lasciati senza cibo. È la denuncia al parlamento della Bosnia da parte della Federazione Bh, una delle due entità politiche che compongono lo stato (quella a maggioranza croato-musulmana). La denuncia è stata accompagnata da foto e altre prove agghiaccianti presentate da Sabina Cudic, esponente del partito d’opposizione Nasa Stranka, che ha chiesto l’immediato intervento del parlamento.
I fatti denunciati riguardano un istituto specializzato a Pazaric, a una trentina di chilometri da Sarajevo, che ospita 350 bambini.
La vicenda ha scatenato immediatamente proteste e indignazione: centinaia di persone si sono radunate di fronte alla sede del governo della Federazione chiedendo la destituzione del Consiglio d’amministrazione e del Comitato di vigilanza della struttura. ‘Ladri’, ‘Responsabile è il governo’, sono gli slogan dei manifestanti. Un raduno di protesta a si è tenuto anche a Mostar.
Sabina Cudic, che ha visitato l’istituto lo scorso 15 novembre, ha detto che i bambini passano anche 14 ore al giorno legati, definendo quanto accaduto “schiavitù moderna”. Tra i maltrattamenti subiti vi era anche la sedazione con grosse dosi di calmanti. “È stato difficile ma necessario”, ha detto Cudic riferendosi alla decisione di mostrale le foto dell’orrore.
Il direttore dell’Istituto, Redzep Salic, aveva recentemente denunciato numerosi abusi dell’amministrazione precedente: i fondi destinati alla ristrutturazione dell’Istituto venivano usati per la costruzione o la ristrutturazione delle case della direttrice precedente e dei suoi collaboratori, mentre i lavori relativi alla struttura sarebbero stati eseguiti con materiali scadenti. Nei locali dove alloggiano i bambini vi è grande umidità.
Le autorità bosniache hanno già annunciato verifiche e controlli sulle denunce di violenze a carico dei bambini e sulle irregolarità amministrative, e si sta valutando il commissariamento dell’istituto di Pazaric.