La notizia della “mobilitazione parziale” ufficializzata lo scorso 21 settembre per andare a combattere in Ucraina ha avuto un impatto pesante sulle vite dei russi. Secondo l’agenzia di stato russa Tass, da quel giorno la vendita di antidepressivi in Russia è cresciuta del 120%. In particolare si fa riferimento ai dati della società di ricerche nel mercato farmaceutico del gruppo Dsm.
Secondo Viktoria Presnyakova, capo dell’Alleanza delle associazioni farmaceutiche, la richiesta di antidepressivi, sonniferi e tranquillanti è cresciuta significativamente già da febbraio, ovvero dall’inizio dell’invasione. Presnyakova attribuisce il fenomeno alla “situazione geopolitica ed economica” e sottolinea che molti russi hanno cominciato ad assumere questi farmaci per la prima volta. Molti calmanti vengono acquistati direttamente in farmacia, perché in Russia non c’è bisogno di ricetta per diversi farmaci per i quali è invece richiesta in paesi dell’Ue.