Mentre prosegue implacabile l’offensiva del regime di Damasco contro i ribelli ad Aleppo, nel nord della Siria, un raid aereo ha colpito per la seconda volta in pochi giorni la principale struttura ospedaliera dell’area orientale della città.
La Syrian American Medical Society (Sams), che supporta l’ospedale in questione, ha riferito che è stato colpito da due ‘barrel bomb’, ovvero bombe artigianali contenute in fusti, sganciate dagli elicotteri.
Lo stesso centro era stato colpito mercoledì scorso. Il portavoce della Sams, Adham Sahloul, ha parlato anche di bombe a grappolo che, ricordiamo, sono armi vietate dal diritto internazionale.
Dopo il bombardamento del 28 settembre, l’ospedale – denominato M10 – era rimasto chiuso e aveva ripreso a fornire servizi di emergenza solo ieri, quando aveva ricevuto 84 pazienti, inclusi 22 bambini. Di questi, 11 adulti e cinque bambini erano morti.
Il ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault ha nuovamente condannato il bombardamento dell’ospedale e annunciato che Parigi ha richiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu “per fermare questa inaccettabile tragedia”.
Nel frattempo l’aeronautica siriana assistita da quella russa sta continuando a bombardare pesantemente i quartieri orientali, quelli in mano ai ribelli, e la città vecchia, nel tentativo di far procedere le truppe di terra.
Infatti, ci sono stati anche scontri sul terreno tra le truppe regolari e le milizie filogovernative e i ribelli in diverse parti della città.
Secondo le Nazioni Unite, solo nell’ultima settimana i bombardamenti russo-siriani hanno ucciso almeno 400 civili, inclusi molti bambini, e si sono levate da più parti le proteste della comunità internazionale per l’altissimo prezzo in vite umane dell’offensiva del regime e dei suoi alleati per prendere il controllo di Aleppo.
Gli Stati Uniti hanno avvertito la Russia che la loro campagna distruttiva sta spingendo i ribelli moderati nelle braccia dei jihadisti.
Tuttavia, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov sostiene che è Washington ad aver infranto la promessa, contratta nell’accordo negoziato con Mosca appena una ventina di giorni fa, di separare i ribelli moderati dal gruppo Jabhat Fateh al-Sham (precedentemente noto come Fronte al-Nusra, ha cambiato denominazione nel tentativo di affrancarsi da al-Qaeda e dall’etichetta di gruppo terroristico).
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