Human Rights Watch, organizzazione non governativa che opera nel campo dei diritti umani, ha accusato il governo di Assad di avere continuato una serie di attacchi indiscriminati contro la popolazione civile in Siria.
Nonostante la risoluzione delle Nazioni Unite del 22 febbraio 2014, che condannava l’uso di bombardamenti illegali su aree densamente popolate, gli attacchi del governo siriano sono costati la vita a migliaia di persone.
In un video diffuso da Human Rights Watch, viene mostrato un raid degli elicotteri governativi siriani su Aleppo con l’utilizzo di barili-bomba, ovvero armi improvvisate ad alta esplosività non telecomandate. Il rischio è di colpire scuole, moschee o abitazioni civili.
Le regioni maggiormente colpite da questo tipo di attacchi sono state il governatorato di Dara’a e di Aleppo, rispettivamente a sud e nel nordovest del Paese.
In un rapporto uscito il 22 febbraio scorso, il Syrian Network for Human Rights ha dichiarato da quando è entrata in vigore la risoluzione 2139 dell’Onu nel febbraio 2014, sono morti più di 6mila civili, tra cui circa 2mila bambini.