Raid aerei hanno colpito l’unica strada che conduce alle aree di Aleppo in mano ai ribelli domenica 22 maggio 2016, mettendo a rischio l’accesso a una zona in cui vivono circa 300mila persone. Si tratta dei bombardamenti più intensi da febbraio.
Secondo quanto riferito da un ufficiale dei ribelli e dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’attacco è stato compiuto da aerei da guerra russi sulla via del Castello, che era ancora aperta anche se molto pericolosa da percorrere.
“Dall’una del mattino fino alle dieci, i jet russi hanno attaccato sul fronte Handarat-Castello”, ha riferito Zakaria Mahefji, un ufficiale del gruppo ribelle Fastaqim. “Un gruppo di combattenti di stanza nella zona è rimasto ucciso”.
Né la difesa siriana, né quella russa hanno rilasciato un commento per smentire o confermare la notizia.
In una dichiarazione rilasciata sabato 21 maggio, il ministero della Difesa russo ha detto che i miliziani del Fronte al-Nusra, l’affiliato siriano di al-Qaeda che non è incluso nell’accordo sul cessate il fuoco, hanno lanciato dei missili nelle zone limitrofe.
Tuttavia, l’Esercito siriano libero (Fsa) sostiene che la presenza di al-Nusra ad Aleppo è molto limitata se non nulla.
La tregua sponsorizzata dagli Stati Uniti e dalla Russia in febbraio si è disfatta anche a causa dei combattimenti nella città di Aleppo e nelle aree circostanti.
Il regime siriano ha ripetutamente tentato, senza successo, di isolare le zone est della città che sono sotto il controllo dei ribelli.