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    “Meglio un figlio morto che gay, viva la tortura e la dittatura”: tutte le frasi shock di Bolsonaro

    Jair Bolsonaro

    Il neoeletto presidente brasiliano, nel corso degli anni, si è lasciato andare a numerose dichiarazioni a dir poco controverse

    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 31 Ott. 2018 alle 07:18 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:26

    Jair Bolsonaro, candidato del Partito social liberale (Psl), è stato eletto nuovo presidente del Brasile nel ballottaggio di domenica 28 ottobre. Bolsonaro ha ottenuto il 55,29 per cento dei voti, sconfiggendo il rivale Fernando Haddad, il candidato del Partito dei lavoratori (Pt), che si ferma al 44, 71 per cento.

    Bolsonaro è un politico molto controverso. Ex militare,  si è distinto in campagna elettorale per le sue posizioni provocatorie su questioni chiave come aborto, migrazione, omosessualità e porto d’armi.

    Ma anche negli anni scorsi il “Trump brasiliano”, come è stato ribattezzato da alcuni media, si è abbandonato a dichiarazioni pesantissime di carattere omofobo, misogino e finanche razzista.

    Abbiamo raccolto alcune delle sue frasi più scioccanti.

    Sui rifugiati

    “La feccia della terra si sta facendo vedere in Brasile, come se non avessimo abbastanza problemi da risolvere”. (settembre 2015)

    Sugli omosessuali

    “Sarei incapace di amare un figlio omosessuale. Non sarò un ipocrita: preferirei che mio figlio morisse in un incidente piuttosto che presentarsi con un tipo con i baffi”. (giugno 2011)

    “Se vedo due uomini che si baciano per strada, li uccido”. (ottobre 2002)

    “Ai brasiliani non piacciono gli omosessuali”. (2013)

    Sulla democrazia e la dittatura

    “Non cambierà mai nulla in questo paese attraverso il voto. Niente. Assolutamente niente. Le cose cambieranno solo quando inizierà una guerra civile e noi faremo il lavoro che il regime militare non ha fatto”. (maggio 1999)

    “Sono a favore di una dittatura. Non risolveremo mai i problemi della nazione con questa democrazia irresponsabile”. (1992)

    Sui diritti umani

    “Sono a favore della tortura”. (maggio 1999)

    “Le prigioni brasiliane sono luoghi meravigliosi, posti dove le persone devono pagare per i loro peccati, non vivere come in una spa. Coloro che violentano, rapiscono e uccidono vanno lì a soffrire, non a frequentare un cento vacanze”. (febbraio 2014)

    “Siamo obbligati a dare a questi bastardi criminali una bella vita? Passano l’intera vita a prenderci in giro e quelli di noi che lavorano devono dare loro una bella vita in prigione. Dovrebbero fottersi, punto e basta”. (febbraio 2014)

    Sulle donne

    “Ho cinque bambini. Quattro di loro sono maschi, ma per il quinto ho avuto un momento di debolezza ed è uscita una femmina”.(aprile 2017)

    “Ho detto che non ti violenterei perché non te lo meriti”. (dicembre 2014, alla politica Maria do Rosário, ripetendo un commento che le aveva fatto per la prima volta nel 2003).

    Sui neri

    “Non corro il rischio di vedere i miei figli uscire con donne nere. Sono molto ben educati”. (marzo 2011)

    “Sono andato a visitare un quilombo [un insediamento fondato dai discendenti di schiavi fuggiaschi]. Il più leggero lì in mezzo pesava 100 chili. Non fanno nulla Non penso che siano nemmeno buoni per procreare”. (aprile 2017)

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