Giovedì 14 giugno 2018 l’emittente statunitense Voice of America ha pubblicato un’intervista a Falmata Abubakar, madre di Abubakar Shekau, il leader del gruppo terroristico africano Boko Haram.
Si tratta della prima intervista rilasciata ai media dalla donna. L’incontro con i giornalisti è avvenuto nel villaggio natale di Shekau, nello stato di Yobe, in Nigeria.
La signora Abubakar ha detto di non avere idea di dove sia suo figlio né delle sue condizioni. “Non so se è vivo o morto, solo Dio lo sa, non lo vedo da 15 anni”, ha spiegato.
Shekau è uno dei terroristi più ricercati al mondo. L’uomo, 44 anni, guida una delle due fazioni di Boko Haram, responsabile della morte di decine di migliaia di persone in Nigeria, Camerun, Ciad e Niger.
Nell’intervista la madre ha raccontato che il leader dell’organizzazione di matrice islamica ha lasciato il villaggio natale negli anni dell’adolescenza per andare a studiare il Corano a Maiduguri, capitale dello stato del Borno, che successivamente, nel 2009, è stata l’epicentro dell’insurrezione di Boko Haram.
Secondo la donna, dopo essersene andato, Shekau è stato per anni un “ragazzo almajiri”, ossia uno dei poveri che girano per le strade di Maiduguri in cerca di cibo.
“So che è mio figlio e tutti conoscono l’amore di una madre per il proprio bambino, ma il nostro atteggiamento nei confronti della vita è diverso”, ha detto la signora Abubakar.
“Ha scelto un percorso diverso da quello su cui l’abbiamo messo, solo Dio sa cosa è diventato ora”, ha detto.
Shekau ha assunto la guida del gruppo dopo la morte di Yusuf, ucciso mentre si trovava in custodia della polizia.
A febbraio, l’esercito nigeriano ha fatto sapere che l’uomo era fuggito dalla foresta di Sambisa, nello stato del Borno, riconquistata poi dalle forze armate di Abuja,.
Secondo il quotidiano locale Daily Trust, il terrorista e i suoi combattenti si sono trasferiti in “alcuni villaggi sperduti” nella zona di Konduga, nello stato del Borno.
Il quotidiano sostiene che Shekau faccia la spola tra i villaggi di Dumur e di Duhuwa, mentre i suoi miliziani, insieme a molti ostaggi, tra cui alcune delle ragazze sequestrate nell’aprile 2014 a Chibok, vivono nei villaggi di Falturam, Darfada, Uye, Barkin, Lukshe, Luksheab-amarwa, Mulgwailawanti e Gwarimari.