Nel Regno Unito è stata lanciata una campagna che mira a boicottare l’azienda di distribuzione online Amazon nel periodo tra il primo e il 25 dicembre perché accusata di comportamenti dannosi per i lavoratori e l’economia del Paese.
La campagna è iniziata il 18 novembre ed è stata organizzata da un gruppo di attivisti chiamato Amazon Anonymous, che l’anno scorso aveva raccolto oltre 60mila firme per una petizione contro il colosso delle vendite online.
A novembre di quest’anno il gruppo Amazon Anonymous ha lanciato un nuovo portale web dove gli utenti si impegnano a non comprare prodotti attraverso Amazon nel periodo natalizio.
Sulla pagina internet creata dagli attivisti è possibile indicare la cifra che si spende mediamente per l’acquisto dei regali di Natale, così da poter stimare il valore totale dei mancati profitti da parte di Amazon a causa dell’iniziativa.
Se le persone che hanno aderito all’iniziativa fin qui (circa 11mila persone) parteciperanno realmente al boicottaggio di Amazon, l’azienda rischia di perdere oltre 3,5 milioni di euro, solo per il mancato introito durante il periodo natalizio, scrive il Guardian.
Tra le ragioni principali che hanno spinto gli attivisti di Amazon Anonymous a lanciare il boicottaggio c’è il fatto che l’azienda “non paga un salario congruente con il minimo sindacale stabilito”.
Lo scorso anno la paga oraria indicata dalle autorità britanniche come living wage – cifra minima per garantire una vita dignitosa – era di 9 euro e 65 centesimi, mentre sul sito britannico di Amazon l’azienda diceva di pagare i propri lavoratori 9 euro e 32 centesimi, con la possibilità di arrivare a guadagnarne fino a 11,23 dopo 24 mesi di lavoro.
Il gruppo Amazon Anonymous ha anche stilato una lista di prodotti alternativi a quelli venduti da Amazon che possono essere acquistati tramite compagnie che secondo gli attivisti aderiscono a un codice di comportamento etico.
Amazon è un’azienda americana di Seattle, nello stato di Washington, fondata da Jeffrey Bezos, un imprenditore statunitense che ha da poco acquisito anche il gruppo dei giornali affiliati al Washington Post Co.
Amazon viene inoltre accusata di evadere le tasse in Europa e per questo, dallo scorso 7 ottobre, è sotto inchiesta da parte della Commissione Europea.
L’anno scorso, solo nel Regno Unito, Amazon ha avuto introiti pari a 5,4 miliardi di euro circa. Eppure, il totale delle tasse pagate al governo britannico nel 2013 è stato di appena 5,3 milioni di euro. Negli ultimi quattro anni, Amazon ha fatto registrare vendite nel Regno Unito per un totale di quasi 30 miliardi di euro.
Questo accade perchè i pagamenti degli acquisti effettuati nel Regno Unito, ma anche in altri Paesi, vengono reindirizzati attraverso la filiale Amazon EU Sàrl, che ha sede a Lussemburgo, dove la tassazione è considerevolmente più bassa.