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    “Un aereo progettato dai clown: non ci metterei la mia famiglia”: le parole dei dipendenti di Boeing sul 737 Max delle tragedie

    Il modello 737 Max di Boeing è stato il "protagonista" dei due incidenti aerei in Indonesia ed Etiopia, costati la vita a 346 persone. Adesso si scopre che i dipendenti, nei loro messaggi privati, si facevano beffe di quell'aereo: "Quante cose abbiamo dovuto insabbiare"

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 10 Gen. 2020 alle 15:38 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 18:04

    Dipendenti Boeing su aereo 737 Max degli incidenti: “Progettato da clown”

    “È un aereo progettato da pagliacci con la supervisione di scimmie”, così ridicolo che sembra “uno scherzo” e su cui nessuno “farebbe viaggiare la sua famiglia”: sono solo alcune delle comunicazioni interne tra alcuni dipendenti di Boeing sul 737 Max, il velivolo finito al centro delle polemiche nei mesi scorsi per gli incidenti avvenuti in Indonesia e in Etiopia.

    Queste frasi, emerse dalle migliaia di mail e documenti che la celebre società statunitense costruttrice di aerei ha trovato il mese scorso nei suoi server, rischiano di causare nuovi danni d’immagine alla compagnia. Che già non vive un gran periodo, dopo il duplice disastro aereo in Indonesia e in Etiopia rispettivamente a ottobre 2018 e marzo 2019. Nel giro di cinque mesi, 346 persone sono rimaste uccise a causa di quegli incidenti.

    Da allora ai Boeing 737 Max, “protagonista” di entrambi gli incidenti, è stato impedito di tornare in cielo. E nel tempo, come si è scoperto adesso, è anche finito nel mirino dei dipendenti della società, all’interno di conversazioni che reputavano private e che invece adesso sono note anche all’opinione pubblica. Boeing ha girato le mail dei dipendenti alla Federal aviation administration (Faa) e alle commissioni di inchiesta del Congresso, che stanno indagando sulla vicenda.

    “Non sono ancora stato perdonato da Dio per tutto l’insabbiare che ho dovuto fare l’anno scorso”, si legge in un messaggio del 2018. Un altro, invece, parla dei simulatori di volo sviluppati per il Max 737 e fa capire che sono stati nascosti difetti con il funzionamento di questi macchinari.

    La Faa ha precisato che i messaggi dei dipendenti di Boeing non rivelano “alcun rischio per la sicurezza che non fosse già stato identificato come parte delle continue attività di verifica delle modifiche proposte per l’aereo”. La compagnia, invece, in un comunicato ha precisato che il linguaggio usato in quei documenti “non è in linea con i valori della Boeing”, che sta infatti “adottando contromisure adeguate, incluse azioni disciplinari e di altro tipo”.

    Nei giorni scorsi, invece, in Iran un altro aereo di Boeing è finito al centro di un incidente. Stavolta non si tratta di un 737 Max, bensì di un 737-800, a bordo del quale viaggiavano 176 persone. L’aereo si è schiantato a Teheran, poco dopo il decollo, e non sono ancora chiare le cause: l’Iran parla di guasto tecnico, mentre l’Ucraina, la Gran Bretagna e gli Usa parlano di abbattimento da parte di un missile.

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