Qualche fan inossidabile (tra cui probabilmente Barack Obama)
sarà molto dispiaciuto, ma bisogna dire che la maggior parte degli utenti di
telefonia mobile non saranno in lutto alla notizia che, dopo 14 anni di
attività, BlackBerry ha annunciato che smetterà di produrre smartphone.
L’azienda aveva fatto la sua fortuna nei primi anni Duemila
con un occhio rivolto ai professionisti, che in un’epoca pre-iPhone potevano
contare sul marchio canadese per inviare email, organizzare la propria agenda e
navigare su Internet più o meno agevolmente.
Il tutto con la tipica tastiera, all’epoca diversa da quelle
di tutti gli altri cellulari (che utilizzavano la tastiera numerica per
scrivere messaggi), che riprendeva lo stile “qwerty” usato dai
computer, poi adottato col tempo anche dai marchi concorrenti una volta
diffusosi il touchscreen.
Ora John Chen, amministratore delegato e presidente
esecutivo di Blackberry, ha dichiarato: “La società prevede di terminare del
tutto lo sviluppo di hardware e darà in outsourcing ai nostri partner questo
compito. Ci stiamo concentrando sullo sviluppo del software, comprese la sicurezza
e le applicazioni”.
L’azienda non versa in buone condizioni, dopo che colossi
come Apple e Samsung hanno sbaragliato il mercato degli smartphone, e ha
infatti registrato perdite per 372 milioni di dollari nel corso dell’ultimo
trimestre, a fronte di un utile di 51 milioni nello stesso periodo dello scorso
anno.
Già dal 2010, in ogni caso, l’azienda canadese vedeva un
calo delle vendite dopo aver toccato il vertice quando ancora aveva pochi
rivali nel campo dei servizi rivolti ai professionisti, tanto da essere nota pubblicamente
per il fatto che i suoi prodotti erano utilizzati e molto apprezzati dal presidente degli Stati
Uniti Barack Obama.
Qui sotto, due grafici del Telegraph che mettono a confronto la quota dei sistemi operativi utilizzati dagli smartphone venduti nel 2010 e nel 2016, in cui si evidenzia la scomparsa di molte aziende a favore di una “cannibalizzazione” del mercato da parte di Android: