Un bambino di due anni e dieci mesi anni si è addormentato sullo scuolabus che avrebbe dovuto accompagnarlo a scuola alle otto di mattina, ma nessuno se ne è accorto e quando, dopo circa sette ore, l’autista è andato a riprendere l’autobus e ha trovato il corpicino del piccolo senza vita.
La tragedia è avvenuta a Rivière Pilote, a sud della Martinica, in Francia. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il corpo esanime del piccolo Meddy – questo il nome del bambino – è stato rinvenuto dall’autista dell’autobus nel primo pomeriggio, attorno alle 15.
Nonostante l’uomo, 40 anni, abbia cercato disperatamente di rianimare il piccolo Meddy, a nulla sono valsi i primi soccorsi.
Come accadeva ogni mattina, l’autista anche quel giorno si era recato casa per casa per prendere i piccoli e accompagnarli alla scuola che Meddy frequentava. I genitori hanno aspettato come tutti i giorni che l’uomo arrivasse, gli hanno affidato il loro bambino e hanno visto l’autobus allontanarsi sulla strada.
Nessuno avrebbe mai pensato che il piccolo Meddy quel pomeriggio, al termine delle lezioni, non avrebbe fatto ritorno a casa. Durante il tragitto da casa sua a scuola, pare che il piccolo Meddy si sia addormentato su un sedile dello scuolabus.
Una volta arrivati davanti alla sua scuola a Josseaud, nessuno si è accorto che il bambino di tre anni non era sceso dal mezzo insieme ai suoi piccoli compagni. Meddy non si è svegliato, è rimasto lì sdraiato sul sedile a dormire.
È stato impossibile per l’autista accorgersi che il piccolo non aveva lasciato lo scuolabus come tutti gli altri e così l’uomo ha lasciato l’autobus e ha chiuso le porte. Non l’avrebbe riaperto fino al primo pomeriggio, quando avrebbe ripreso servizio, proprio per riaccompagnare i piccoli a casa.
Attorno alle tre, puntuale come sempre, l’autista si è recato allo scuolabus, ha aperto le porte e ha fatto la tragica scoperta. Il piccolo Meddy era rimasto per sette lunghe ore chiuso in quella scatola di metallo e non ce l’aveva fatta. Gli sforzi dell’uomo di rianimarlo sono stati vani. Forse determinanti sono stati i 35 gradi di quella calda giornata di inizio ottobre.
Sul posto è arrivato il pubblico ministero, René Gaudeul, che ha aperto un’indagine. “Sarà necessario spiegare come un bambino che doveva essere portato a scuola quella mattina sia rimasto per un giorno intero all’interno di un autobus senza che nessuno se ne rendesse conto”, ha detto il pm.
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