La Bielorussia chiude le frontiere e vieta i viaggi all’estero ai suoi cittadini, compresi i titolari di permessi di soggiorno stranieri. Le eccezioni riguardano i dipendenti bielorussi in viaggio ufficiale e il personale dei trasporti statali.
L’inasprimento delle regole riguardanti le partenze è una reazione all’ondata di indignazione internazionale per il dirottamento del volo Ryanair su cui viaggiava il dissidente Roman Protasevich.
Il Comitato per le frontiere nazionali della Bielorussia ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma di aver
ricevuto “molte richieste di lasciare la Bielorussia sulla base dei permessi di soggiorno da paesi stranieri”.
Ma solo coloro che posseggono una residenza permanente in paesi stranieri – non temporanei – possono lasciare la Bielorussia adesso, afferma il Comitato, che imputa alla pandemia di Covid 19 queste nuove restrizioni sui viaggi. In realtà, sono molti i dissidenti che dalle elezioni dello scorso anno, hanno deciso di lasciare il Paese.
La Bielorussia è sprofondata nella crisi ad agosto 2020, quando il leader di lunga data Alexander Lukashenko ha rivendicato la vittoria alle elezioni presidenziali. A Lukashenko è stato attribuito l’80% dei voti, ma in molti, nel paese e fuori, sostengono che il voto sia stato truccato a suo favore. La sua principale rivale, Svetlana Tikhanovskaya, si è trasferita con tutti il team nella vicina Lituania.
Decine di migliaia di persone sono scese in strada per protestare all’indomani delle elezioni: in quei giorni, la polizia ha arrestato più di 30.000 persone in un’ondata repressiva che pareva inarrestabile. Anche quando le proteste sono scemate, le autorità hanno continuato a prendere di mira i sostenitori dell’opposizione e i giornalisti indipendenti.
Tra questi ultimi figura anche Protasevich, stato arrestato il 23 maggio appena sceso dal volo deviato verso la capitale bielorussa. La Bielorussia ha affermato che dietro il cambio di rotta imposto in volo al velivolo Ryanair ci sarebbe stata la necessità di sventare una presunta minaccia terroristica, ma i critici di Lukashenko hanno bollato la mossa come pirateria aerea sponsorizzata dallo stato.
Lukashenko ha dichiarato che “si svolgeranno in Bielorussia” le indagini sull’oppositore Roman Protasevich e la sua fidanzata Sofia Sapega, arrestati dopo che l’aereo su cui viaggiavano è stato costretto dalle autorità bielorusse a un atterraggio fuori programma a Minsk per un allarme bomba poi rivelatosi infondato. Lo riporta l’agenzia Interfax.
“Le indagini riguardanti entrambe le persone saranno svolte in Bielorussia. Non c’è dubbio su questo. Questo è quello che ho detto al presidente russo”, ha affermato Lukashenko. Sofia Sapega è cittadina russa.