Claudio Locatelli, giornalista freelance italiano, è stato arrestato e rilasciato dopo tre giorni in Bielorussia, dove sono in corso dure proteste di piazza per il contestato esito delle elezioni presidenziali, che hanno visto prevalere per la sesta volta consecutiva Aleksandr Lukashenko. Locatelli è stato arrestato nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 agosto e rilasciato oggi, mercoledì 12 agosto, per l’intervento dell’Ambasciata italiana a Minsk. A darne notizia è stato lui stesso, sulla sua pagina Facebook.
“In carcere non mi hanno dato da mangiare per tre giorni, ora sto bene, sono nella sede dell’Ambasciata e dovrei fare rientro in Italia domani”, racconta Locatelli a TPI. “Ero in Bielorussia insieme ad altri tre italiani per una gara sportiva di Ocr, corsa a ostacoli estremi. Siamo arrivati martedì 4 agosto. La notte tra domenica e lunedì (quella dello spoglio elettorale e dell’inizio delle proteste, ndr) sono uscito per verificare cosa stava accadendo. Stavo filmando con il cellulare di lavoro, quando la polizia militare mi ha preso di mira e ha distrutto il telefono”.
Poi l’arresto: “Per ragioni di riservatezza per ora non posso dire molto”, spiega, aggiungendo che fornirà maggiori dettagli sul fermo e sulla detenzione una volta rientrato in Italia. “L’Ambasciata ha fatto un gran lavoro per il rilascio”, si limita a dire.
Trentadue anni, bergamasco residente a Padova, Locatelli ha un passato da combattente anti-Isis in Siria al fianco dei curdi nella regione del Rojava (dove nel marzo 2019 perse la vita l’italiano Lorenzo Orsetti): “In Siria ne ho viste di cose strane, e posso dire che questa è stata paragonabile. Anche qui all’Ambasciata italiana mi hanno detto che da 10 anni almeno non si trovavano davanti una situazione così particolare come la mia”.
Locatelli è atteso in Italia per la giornata di domani: lo attende un periodo di quarantena precauzionale di 14 giorni per escludere che sia positivo al Coronavirus.