Oltre 80 missili e 17 droni kamikaze si sono abbattuti ieri su due terzi delle regioni dell’Ucraina, causando almeno 14 morti e 97 feriti, oltre alla distruzione di infrastrutture di vitale importanza per Kiev: è la risposta della Russia all’attacco al ponte di Kerch, in un’escalation violenta che ha portato Putin a prendere nuovamente di mira i civili. Talmente violenta che perfino Cina e India, due Paesi che fino ad ora si sono mantenuti neutrali non interferendo con le sorti del conflitto, hanno sentito il bisogno di far sentire la propria voce nel chiedere una distensione sul campo di guerra. Oltre ai due Stati asiatici, è arrivato anche un intervento dagli Stati Uniti, con il presidente Joe Biden che ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo Volodymyr Zelensky per rassicurarlo sul supporto che gli Usa hanno intenzione di fornire all’Ucraina in materia di difesa aerea.
“È attualmente la priorità numero uno nella nostra cooperazione”, ha detto Zelensky, aggiungendo: “Abbiamo anche bisogno della leadership degli Stati Uniti con una posizione dura del G7 e con il supporto alla nostra risoluzione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite”. In una nota la Casa Bianca ha spiegato che continuerà a “fornire all’Ucraina il supporto necessario per difendersi, compresi i sistemi avanzati di difesa aerea”. Biden ha espresso la sua “condanna degli attacchi missilistici russi in tutta l’Ucraina, inclusa Kiev” e ha espresso “le sue condoglianze ai cari di coloro che sono stati uccisi e feriti in questi attacchi insensati”.
Quello di ieri è stato il secondo attacco missilistico massiccio dopo il 24 febbraio, “probabilmente il più grande bombardamento della storia in termini di infrastrutture energetiche importanti”, fa sapere il ministro degli Interni ucraino Denys Monastyrskyi. Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, sarà a Bruxelles domani per la riunione dei ministri della Difesa della Nato. Il coinvolgimento americano scatena le ire di Mosca, con la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova che ha accusato gli Stati Uniti di incoraggiare il “sentimento bellicoso” di Kiev complicando così “la ricerca di soluzioni diplomatiche: “Non c’è altro che ipocrisia e un tentativo mal celato di continuare a combattere per infliggerci una ‘sconfitta strategica’ dietro questi falsi appelli alla pace”.