Le forze dell’ordine belghe hanno compiuto nella notte tra il 22 e il 23 novembre 19 retate nella città di Bruxelles che hanno coinvolto sette diversi quartieri e hanno portato all’arresto di 16 persone.
La retata arriva dopo due giorni in cui il governo aveva posto nel Paese, e in particolar modo a Bruxelles, lo stato di massima allerta per via del rischio che venisse compiuto un attentato terroristico da parte dell’Isis con modalità simili a quello di Parigi del 13 novembre.
Dai giorni immediatamente successivi a quell’attentato, infatti, le forze dell’ordine del Belgio hanno iniziato una serie di retate soprattutto nel quartiere di Molenbeek, quartiere in cui negli ultimi anni hanno trovato rifugio diversi militanti jihadisti, compresi i fratelli Abdeslam, tra i principali responsabili degli attacchi di Parigi, che vi abitavano.
Proprio Salah Abdeslam, unico sopravvissuto tra gli autori della strage, sarebbe ancora in fuga e non sarebbe stato individuato dalle autorità belghe che sono sulle sue tracce.
Secondo i media la polizia lo aveva identificato nei dintorni della città di Liegi a bordo di una Bmw mentre si dirigeva in direzione della Germania, ma sarebbe riuscito a far perdere le sue tracce.
Lo stato di allerta era fortemente aumentato dopo che in una retata a Molenbeek era stato trovato un vero e proprio arsenale con armi chimiche.
Il 23 novembre per il terzo giorno consecutivo Bruxelles continua a mantenere lo stato di massima allerta: i centri commerciali e la maggior parte dei negozi sono rimasti chiusi così come le scuole e gli eventi previsti sono stati annullati.
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