Il colosso farmaceutico tedesco Bayer ha offerto 62 miliardi di dollari in contanti per acquisire la statunitense Monsanto, la più grande società al mondo di sementi.
La Monsanto è specializzata in sementi modificate geneticamente ed è stata spesso criticata dagli attivisti per le sue ricerche. La Bayer, invece, è conosciuta soprattutto per prodotti farmaceutici come l’Aspirina e l’Alka-Seltzer, ma è anche nell’agribusiness e produce semi e pesticidi.
Se l’acquisizione andasse a buon fine, sarebbe la più importante nella storia dell’azienda tedesca e porterebbe alla nascita di un nuovo leader nell’agrichimica globale. La Bayer vale circa 90 miliardi di dollari ed è il secondo produttore di sementi al mondo.
Tuttavia, alcuni investitori non sono favorevoli perché quasi la metà degli affari della casa farmaceutica a quel punto sarebbero nel settore dell’agricoltura. Uno dei principali azionisti ha definito la decisione “una mossa arrogante di una società che vuole costruire un impero”. Le azioni del colosso tedesco hanno perso l’8 per cento da quando l’affare è stato annunciato.
Le scorte elevate e bassi prezzi delle materie prime hanno spinto al consolidamento anche altri rivali del settore. L’anno scorso Dow Chemical si è fusa con la Du Pont creando un colosso dal valore di 130 miliardi di dollari, mentre la Sygenta a febbraio si è accordata con l’azienda cinese ChemChina.
Il crollo del prezzo delle materie prime ha danneggiato aziende come la Monsanto che hanno visto ridursi drasticamente gli ordini di sementi da parte degli agricoltori. A febbraio ha annunciato il taglio di 3.600 posti di lavoro e l’avvio di un piano di ristrutturazione aziendale entro la fine dell’anno.
Bayer ha offerto 122 dollari per azione della Monsanto e sostiene che la sua offerta ha comportato un premio del 37 per cento sul prezzo delle azioni da quando le voci dell’acquisizione sono state diffuse dai media.
Entrambe le aziende hanno confermato che sono in trattativa per raggiungere l’accordo.