L’artista britannico Banksy trasforma le stanze del Walled Off Hotel, a Betlemme, in un’opera d’arte di protesta. L’albergo aprirà l’11 marzo 2017, ma le foto dei graffiti che compaiono sui muri delle camere sono già state diffuse dai media.
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Lo scopo dell’iniziativa del proprietario della struttura, Wisam Salsaa, è quella di attirare più turisti e pellegrini, il cui flusso è diminuito a causa dei controlli israeliani sempre più stringenti.
L’albergo si trova proprio lungo la barriera di separazione che Israele ha costruito per limitare l’accesso dei cittadini palestinesi. Dalle finestre delle camere l’unica vista di cui si può godere è quella del muro sormontato da filo spinato.
Bansky aveva precedentemente realizzato dei graffiti proprio su alcuni segmenti della barriera. Il lavoro di punta tra quelli realizzati dall’artista nell’hotel si trova nella cosiddetta “camera di Banksy” e ritrae un israeliano e un palestinese impegnati in una battaglia a colpi di cuscini. Da una parte divisa ed elmetto. Dall’altra una kefiya che copre il volto.
Banksy ha cominciato la sua attività artistica nel Regno Unito, prima a Bristol e poi a Londra. Oggi le sue opere sono valutate fino a 1,8 milioni di dollari alle aste. L’artista ha sempre mantenuto il suo anonimato e ha trovato ispirazione in tematiche di rilevanza sociale come l’ambiente, la guerra e la povertà infantile.
Non è la prima volta che Banksy dedica la sua arte alla questione palestinese. In una delle sue incursioni nei territori occupati, l’artista inglese ha realizzato un disegno di una bambina che riesce a superare le barriere territoriali tenendo in mano dei palloncini. Alcune delle sue opere come quella del soldato che chiede i documenti a una scimmia è stato cancellato.
Soggiornare nel Walled Off Hotel non costa molto. Si può trovare una stanza anche per 30 dollari a notte. La struttura punta a diventare anche luogo di incontro per il dialogo e un’opportunità di visibilità per altri artisti palestinesi che possono organizzare lì le loro esposizioni.
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