La Libia è devastata da conflitti sociali dal febbraio 2011, quando una serie di proteste si sono diffuse in tutto il Paese dando il via alla Rivoluzione del 17 febbraio.
Ciononostante, esiste una cittadina a sud della capitale di Tripoli, Bani Walid, dove la popolazione vive in pace e prosperità. Qui il tasso di criminalità è calato drasticamente negli ultimi anni e i combattimenti ormai sono solo un ricordo.
Bani Walid si trova tra le montagne, a circa 180 chilometri dalla capitale ed è abitata dalla principale tribù araba della Libia, i Warfalla. Nel settembre 2011 è stata una delle ultime città libiche a cadere in mano alle forze ribelli sostenute dalla Nato. I suoi abitanti sono diventati famosi in tutto il Paese per aver combattuto duramente e aver liberato la città dall’occupazione ribelle.
Nel 2012, Al-Saria, il servizio di sicurezza volontario creato dai cittadini di Bani Walid, ha cacciato le forze occupanti e gli anziani delle tribù locali hanno formato il Consiglio Sociale delle Tribù Warfalla (SCWT): un governo civile che si occupa della gestione dell’area.
Al-Saria garantisce la sicurezza anche ora che non c’è più il rischio di scontri armati, sostituendosi alla polizia locale, il cui lavoro è ostacolato dalla mancanza di direttive centrali da parte di un unico governo nazionale.
Il presidente del SCWT, Salah Maeuf, ha raccontato in un’intervista al quotidiano online americano Al Monitor, che i cittadini di Bani Walid possono richiedere la protezione di Al-Saria solo se non hanno commesso crimini e non sono sospettati di averlo fatto. Chi viola la legge viene imprigionato e ostracizzato dalla tribù.
La cittadina è diventata una vera e propria oasi di pace e sicurezza per chi cerca di scappare dai tumulti delle altre città libiche. A settembre 2015, Bani Walid ha accolto circa 200 famiglie fuggite da Sirte, dopo che l’Isis ha rafforzato il suo controllo sulla città costiera a 250 chilometri da Bani Walid.
Alcune delle famiglie giunte da Sirte appartengono alla tribù Warfalla, e a Bani Walid hanno parenti che le hanno potute aiutare. Molte altre invece non hanno appoggi nel territorio.
Al loro arrivo, gli abitanti della cittadina hanno fornito loro tutto quello di cui avevano bisogno, assicurandosi che tutte avessero un alloggio e viveri, e che i bambini potessero frequentare la scuola della città.
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