In Bangladesh un blogger laico è stato ucciso da aggressori armati di machete. La polizia ha fatto sapere che è solo l’ultimo di una serie di omicidi ai danni di attivisti laici da parte di sospetti militanti islamici.
Lo studente di legge Nazimuddin Samad, di 28 anni, è stato aggredito mentre stava tornando dalla sua università nella capitale, Dhaka.
Tre o quattro uomini hanno attaccato Samad con un machete e dopo essere caduto a terra gli hanno sparato. Testimoni hanno sentito gli aggressori urlare “Allahu akbar”, Dio è grande, mentre fuggivano.
“Era sempre in prima linea contro ogni ingiustizia ed era un grande sostenitore della laicità”, hanno detto quelli che lo conoscevano.
Il blogger era solito scrivere commenti a favore dell’ateismo e contro l’islamismo radicale sui social network.
Centinaia di studenti dell’Università Jagannath dove Samad studiava hanno protestato contro il suo assassinio e hanno chiesto l’arresto tempestivo degli assassini.
Il Bangladesh ha assistito a un’ondata di violenza militante nel corso dell’ultimo anno, tra cui una serie di attentati a moschee e templi indù.
Alcuni recenti attacchi sono stati rivendicati da Stato islamico. Il governo nega però che lo Stato islamico abbia una presenza nel paese a maggioranza musulmana di 160 milioni di persone.
L’anno scorso, dei militanti hanno ucciso cinque scrittori e un editore, tra cui un attivista bangladese-americano. Un gruppo militante islamico, Ansarullah Bangla, ha rivendicato la responsabilità di alcuni degli attacchi.
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