In Bangladesh un attivista per i diritti gay e un suo amico sono stati uccisi in un appartamento a Dhaka, la capitale del paese. Si tratta di Xulhaz Mannan e Tanay Mojumdar.
Un gruppo affiliato ad al Qaeda, Ansar Al Islam, ha rivendicato la responsabilità dell’omicidio, accusando le due vittime di essere “pionieri della pratica e della propaganda omosessuale in Bangladesh”.
È solo l’ultima di una serie di uccisioni nei confronti di attivisti, blogger o intellettuali laici che si sono verificate nel paese asiatico negli ultimi mesi. Pochi giorni fa un docente universitario laico era stato ammazzato a colpi di machete, si trattava di Rezaul Karim Siddique.
Mannan era il direttore dell’unico giornale Lgbt del paese, Roopbaan, e lavorava presso l’ambasciata degli Stati Uniti.
Numerose le reazioni di solidarietà all’omicidio, anche dal Dipartimento di stato americano.
Statement by Secretary @JohnKerry on the murder of Xulhaz Mannan, a locally-hired employee of @usembassydhaka. https://t.co/6TI3fVjZn9
— Department of State (@StateDept) 25 aprile 2016
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