Le autorità del governo iraniano hanno vietato i corsi di zumba in tutto il paese. L’energico sport colombiano – diventato negli ultimi anni molto praticato in tutto il mondo – è considerato lesivo dei valori dell’ideologia islamica.
“Attività come questa, che presuppongono movenze ritmate o danze di qualsiasi natura, non possono in alcun modo essere ritenute legali ed è necessario vietarle”, ha dichiarato Ali Majdara, capo della Federazione generale dello sport, in una lettera indirizzata al Ministro per le politiche giovanili.
Le attività sportive valorizzate nel paese sono solo quelle pienamente coerenti con i dettami dell’Islam. Negli ultimi anni si è però manifestata una timida apertura verso il fitness, con estrema soddisfazione di tutti gli appassionati: gli istruttori hanno iniziato a inserire programmi specifici nelle loro palestre.
Dopo le recenti dichiarazioni degli esponenti del governo molte classi di zumba sono già state cancellate in diverse zone del paese, scatenando un’aspra polemica, soprattutto sui social, che hanno raccolto le frustrazioni e la delusione delle donne appassionate dello sport.
C’è chi ha letto in questa rigida disposizione una risposta politica delle frange più tradizionaliste del governo iraniano all’apertura promessa dall’appena rieletto presidente Hassan Rouhani.
Alcuni, aspirando a un più vasto grado di apertura, hanno deciso di aggirare l’ostacolo posto dalla Federazione, dando per esempio ai corsi un nome diverso non direttamente riconducibile alla zumba.