Tutto era iniziato lo scorso 18 giugno, in seguito alla sparatoria in una chiesa di Charleston, nello stato federale americano della Carolina del Sud, quando il responsabile dell’attacco esibì quella bandiera prima di uccidere nove persone di origine afroamericana.
Nove giorni più tardi poi, il 27 giugno del 2015, in segno di protesta e di sfida, l’attivista Brittany Bree Newsome decise di rimuovere la bandiera confederata americana dall‘asta su cui era issata, nei pressi del campidoglio di Columbia, la sede governativa della Carolina del Sud.
Nel corso della guerra civile americana (1861-1865), la bandiera confederata fu il simbolo degli stati del sud, contrari all’abolizione della schiavitù.
Il 9 luglio del 2015 il parlamento della Carolina del Sud ha approvato una legge per rimuovere la bandiera confederata dagli uffici governativi.
Il presidente americano Barack Obama ha definito la bandiera un simbolo di discriminazione razziale.