Guerra in Siria, gli occhi del bambino curdo fanno il giro del mondo
Il volto di un bambino sfigurato dalle ustioni su un letto d’ospedale che guarda fisso nell’obiettivo della telecamera. Sono le terribili immagini che i curdi mostrano al mondo per denunciare il presunto uso di armi chimiche vietate nei bombardamenti turchi sulla città sotto assedio di Ras al Ayn, nel nord della Siria appena oltre il confine.
Gli occhi del bambino curdo sono fermi. Privati dell’innocenza sembrano urlare al mondo l’ingiustizia di questa guerra. La sua pelle è tumefatta.
“Ci sono decine di feriti sospetti, gravissimi” racconta il medico dell’Agenzia Havar, fares Hammu. “Fosforo bianco e napalm” usati in modo indiscriminato di fronte alla resistenza curda, denunciano i curdi invocando il ritorno delle ong internazionali “per investigare”
“Tutti sanno che l’esercito turco non ha armi chimiche nel suo arsenale. Alcune informazioni ci indicano che” i curdi dello “Ypg usano armi chimiche per poi accusare la Turchia”, ha risposto il ministro della Difesa turco Hulusi Akar.
“Abbiamo molta paura che lì stiano usando armi proibite. Le ferite che curiamo non sono per niente normali”, ha dichiarato il dottor Manal Mohammed, responsabile della sanità nel Rojava.
TPI ha sul campo l’inviata speciale Benedetta Argentieri che da lì documenta tutto quello che sta accadendo nel Rojava a danno dei curdi, violentemente attaccati dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Leggi l'articolo originale su TPI.it