Chiunque abbia avuto l’occasione di seguire un corso universitario di filosofia morale è probabilmente incappato prima o poi nel famoso “problema del carrello ferroviario”.
Si tratta di uno dei più famosi esperimenti filosofici ideati negli ultimi decenni, ed è stato per la prima volta posto nel 1967 dalla filosofa britannica Philippa Foot, che all’epoca insegnava a Oxford, prima di essere poi riproposto in diverse versioni leggermente modificate da altri autori.
Nella versione originaria del problema, un tram viaggia senza controllo su un binario, e poco più avanti lungo il suo tragitto ci sono cinque persone legate ai binari, impossibilitate a scappare. Prima di arrivare a loro, però, c’è una biforcazione nel tragitto, e nell’altro binario si trova “solo” una persona legata.
Il quesito è quindi: se foste in grado, tirando una leva, di far cambiare tragitto al carrello e quindi di salvare la vita a cinque persone sacrificandone una, lo fareste?
Scegliendo di uccidere il singolo si compirebbe un’azione volontaria, e ci sarebbe quindi una responsabilità diretta nella sua morte, pur scegliendo razionalmente il male minore, mentre nell’altro caso si lascerebbe semplicemente avvenire il disastro senza sentirsi coinvolti in prima persona. Nonostante questo, la grande maggioranza di chi è stato sottoposto a questo test negli anni ha scelto di salvare le cinque persone.
Mercoledì 31 agosto è stato pubblicato su YouTube un video in cui il professore di filosofia morale E.J. Masicampo pone lo stesso interrogativo a suo figlio Thomas, un bambino di due anni impegnato a giocare con il suo trenino giocattolo.
La soluzione del problema scelta dal bambino è piuttosto originale, e non prevede nessuna delle opzioni scelte finora dai tanti partecipanti adulti al test: