Picchiato e lasciato esanime sul pavimento del bagno per almeno sette minuti dai suoi compagni di scuola che da diverso tempo l’avevano preso di mira. Quarantotto ore dopo il terribile atto di bullismo che l’aveva visto protagonista, Gabriel Taye, un bambino di otto anni di Cincinnati, era stato rinvenuto senza vita nella sua camera da letto. Gabriel aveva deciso di farla finita impiccandosi con una cravatta al letto a castello.
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Il suicidio del bambino risale al mese di gennaio, ma solo di recente grazie ai filmati di video sorveglianza della scuola, è emersa una spiegazione a quel drammatico gesto cui nessuno – familiari compresi – aveva saputo dare una spiegazione.
Le autorità della contea di Hamilton, nello stato americano dell’Ohio, sono riuscite ad ottenere il video della durata di 24 minuti dalla Carson Elementary School, la scuola pubblica frequentata da Gabriel. Il filmato mostra l’episodio di bullismo avvenuto due giorni prima che il bambino morisse.
Nel video (che omettiamo volutamente) si vede Gabriel entrare nei bagni mentre i bulli erano già in azione, impegnati a pestare con brutalità un altro compagno di classe. Gabe, come veniva amichevolmente soprannominato dai suoi amici, rimane impietrito ed è a quel punto che i bulli si avventano su di lui: lo picchiano fino a farlo svenire, per poi lasciarlo tramortito sul pavimento.
La scuola non aveva informato tempestivamente la famiglia, limitandosi a fornire una spiegazione superficiale e dichiarando che il bambino era svenuto in bagno. Nemmeno la vittima aveva mai fatto cenno all’accaduto, nonostante nelle ore successive avesse lamentato dei forti dolori lancinanti all’addome.
L’avvocato della famiglia Taye ha puntato il dito contro la dirigenza scolastico: “Gabriel Taye è stato colpito ed è rimasto in stato di incoscienza per sette minuti e mezzo, ma la madre non ha mai saputo nulla. Se la scuola l’avesse informato di quanto era successo i bagno, lei lo avrebbe portato immediatamente all’ospedale e si sarebbe rivolta a medici professionisti e alla polizia”, ha dichiarato il legale secondo quanto riportato dal quotidiano locale Chicago Tribune.
Il personale scolastico non ha mai fornito una descrizione dettagliata della vicenda, e lo stesso Gabriel aveva provato un senso di paura nel confessare la violenza subita per timore di ritorsioni da parte dei compagni.
Tuttavia, il video al vaglio degli investigatori che stanno indagando sulla morte di Gabrel ha smentito la prima versione fornita dalla scuola elementare. Il portavoce della Carson Elementary School si è limitato a riferire che il bambino era semplicemente svenuto.
A quattro mesi dal suicidio di Gabriel, in seguito alla diffusione del filmato, il medico legale della contea di Hamilton ha invocato la riapertura dell’inchiesta sul suicidio del bambino. Inoltre, gli inquirenti e il legale della famiglia hanno accusato la scuola di negligenza per aver informato la famiglia troppo tardi.
Venerdì 12 maggio, un piccolo gruppo di manifestanti si è radunato sul marciapiede fuori dall’edificio scolastico, per manifestare la loro rabbia verso un livello di sicurezza carente nella scuola che non vigila abbastanza sull’incolumità dei suoi studenti. Molte famiglie presenti alla manifestazione hanno raccontato come i loro figli siano stati spesso vittime di bullismo e di violenze.
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