Le bambine tra i 5 e i 14 anni trascorrono il 40 per cento di tempo in più a svolgere lavori domestici rispetto ai bambini della loro età, perdendo possibilità preziose di godere della loro infanzia.
Il dato è contenuto in un rapporto dell’Unicef, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia, pubblicato il 7 ottobre in previsione della Giornata internazionale delle bambine che ricorre l’11 ottobre. Il rapporto si concentra sulle bambine del sud dell’Asia, del Medio oriente e di alcune parti dell’Africa.
Due bambine su tre cucinano e puliscono la casa e quasi la metà di loro raccoglie acqua e legna. Inoltre, si occupano di compiti meno “visibili”, come la cura dei bambini più piccoli o degli anziani.
I paesi in cui le ragazze tra i 10 e i 14 anni portano il peso più sproporzionato di lavoro domestico rispetto ai ragazzi sono Burkina Faso, Yemen e Somalia. Le ragazze comprese in questa fascia d’età in Somalia dedicano ai lavori di casa circa 26 ore a settimana, il numero più alto se paragonato a quello degli altri paesi.
La differenza complessiva di tempo impiegato in questo tipo di lavoro è quantificabile in circa 160 milioni di ore in più al giorno in tutto il mondo e evidenzia che le disparità in termini di opportunità di istruzione, crescita e lavoro rispetto ai bambini sono ancora enormi.
“Il sovraccarico del lavoro domestico non retribuito inizia nella prima infanzia e si intensifica quando le ragazze raggiungono l’adolescenza”, ha detto Anju Malhotra responsabile Unicef per le differenze di genere, “Come risultato, le ragazze sacrificano importanti opportunità di imparare, crescere, e anche solo di godere della loro infanzia. Questa iniqua distribuzione del lavoro tra i bambini perpetua anche gli stereotipi di genere e il doppio carico di lavoro per le donne e le ragazze attraverso le generazioni”.
Il carico di lavoro aumenta con il passare del tempo: le bambine di età compresa tra 5 e 9 anni trascorrono il 30 per cento di tempo in più a occuparsi dei lavori domestici, mentre per quelle tra i 9 e i 14 anni la percentuale sale al 50 per cento.
Secondo quanto riportato nel rapporto, inoltre, operazioni come la raccolta dell’acqua o della legna possono anche aumentare il rischio di violenza sessuale per le ragazze.
“Quantificare le sfide che devono affrontare le ragazze è il primo passo fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile in materia di parità di genere e abbattere le barriere che affrontano 1,1 miliardi di ragazze di tutto il mondo”, ha detto il responsabile Unicef di analisi dei dati Attila Hancioglu.
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