Leila è nata totalmente sorda, poi è tornata a sentire e a parlare grazie ad un intervento al cervello.
“Quando è nata i medici ci avevano detto che non avrebbe neppure sentito una bomba esplodere. Non aveva apparato uditivo, e questo significava che non l’avrebbero potuta aiutare né gli apparecchi acustici tradizionali né un impianto cocleare”, racconta il papà.
Bob Armitage, padre della bambina inglese che oggi torna a sentire grazie ad un intervento pionieristico ha rilasciato una lunga e toccante intervista alla Bbc.
I genitori, originari dell’Essex in Gran Bretagna, hanno acconsentito all’inserimento di un dispositivo nel cervello che serve a stimolare le vie uditive nei soggetti nati senza coclea e senza nervi acustici, ma non sapevano la percentuale di riuscita dell’intervento.
Sul lato destro del cervello, vengono impiantati un microfono e un’unità di elaborazione suono. Lo stimolo può fornire sensazioni uditive, anche se non consente di ripristinare il normale udito.
L’operazione è stata effettuata presso il Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust quando la bambina aveva due anni. Come riporta la Bbc, poco tempo dopo l’operazione, Leia ha cominciato a voltare la testa quando sentiva rumori attorno a sé.
All’operazione è seguito un percorso di terapia del linguaggio: ora la bambina può pronunciare frasi complete, canticchiare, sentire le voci attraverso un apparecchio telefonico. E potrebbe migliorare ancora.
La lingua dei segni non è più il suo unico linguaggio.