Bambina schiacciata dal padre di 114 chili: muore a sole tre settimane
Una bambina è stata schiacciata da suo padre nel sonno. Aveva solo tre settimane di vita.
“Non avevamo nessuna intenzione di far dormire nostra figlia nel lettone ma verso le 3.30 di notte Lydia si è svegliata e piangeva e cosi abbiamo deciso di farla stare tra noi” così Tom Coomer e Ebony-Jade Pearson raccontano la tragica decisione che ha portato alla drammatica morte della loro bambina di appena 3 settimane di vita, trovata morta la mattina seguente con la testa schiacciata sotto la schiena del padre.
“È colpa mia, l’ho schiacciata io, non c’è altra spiegazione” ha sempre sostenuto il padre della piccola sottolineando la sua stazza di 1,80 metri per 114 chilogrammi.
Una tesi confermata anche dalla moglie che ha raccontato: “Io Non bevo alcolici ma fumo. Io e Tom fumiamo entrambi cannabis e l’ho fumata tre volte da quando ho portato Lydia a casa e l’ultima volta è stata tre giorni prima. Ma non abbiamo mai fumato all’interno dell’appartamento”.
Il dramma che risale al settembre di tre anni fa è stato ricostruito in queste ore dall’inchiesta della polizia britannica dove vive la famiglia. Una tesi che però non convince gli esperti medico legali secondo i quali non ci sono prove sufficienti per dire che la morte di Lydia sia stata causata dall’asfissia.
“Ciò che affermano i genitori può essere vero, ma non ho visto alcuna prova sostanziale dagli esami post mortem sufficiente a confermarla come causa del decesso” ha spiegato il medico legale incaricato dagli inquirenti che non è riuscito a individuare una causa di morte certa per la piccola definendola semplicemente una morte nel sonno.
La piccola Lydia è stata ritrovata la mattino “blu e pallida” dai genitori che hanno subito chiamato i servizi di emergenza. “Lydia era schiacciata sotto la sua schiena, ho svegliato io Tom, dicendogli che la stava schiacciando, e l’ho mandato in cerca di aiuto” ha raccontato la mamma.
La neonata è stata portata di corsa al Royal Stoke University Hospital, ma i medici non hanno potuto fare nulla per lei e ne hanno dovuto dichiarare il decesso poco dopo.