Brasile, uccisa bambina di 8 anni: accuse alla polizia e proteste in piazza
Una bambina di 8 anni è stata uccisa in Brasile, in un favela di Rio de Janeiro. È morta dopo essere stata colpita da un proiettile sparato dalla polizia, secondo quanto hanno raccontato alcuni testimoni.
Bambina uccisa in Brasile: “Colpita alla schiena dalla polizia”
Si chiamava Ágatha Félix. È stata atterrata il 20 settembre da un colpo alla schiena mentre rientrava a casa su un furgone con la nonna nella favela di Complexo Alemão, come riportano i media internazionali.
Trasportata in ospedale, la piccola è morta poco dopo. La polizia, racconta la famiglia della bambina, ha sparato contro un motociclista del quale era all’inseguimento.
Bambina uccisa in Brasile: i casi di violenza nelle favelas
È la sedicesima bambina vittima della violenza a Rio solo quest’anno, la quinta a morire. Da mesi questo enorme agglomerato urbano, poverissimo, è al centro di guerriglie tra gang per il controllo del territorio e dalle incursioni della polizia e delle milizie.
Le proteste per la tragedia della morte di Agatha
La foto di Agatha è stata condivisa da molte persone sui social network, per denunciare quanto accaduto. A Rio ci sono chat WhatsApp e pagine Facebook dove è possibile segnalare sparatorie o situazioni di pericolo e l’episodio di Agatha ha scatenato polemiche a pioggia.
Amnesty International ha denuciato l’impatto negativo delle politiche aggressive volute dal governatore Wilson Witzel – alleato del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro – contro i delinquenti, messe in atto anche a costo della perdita di vite di civili.
I post con la foto di Agatha sono spesso accompagnati dall’hashtag #aculpaedowitzel (è colpa di Witzel).
Nel giorno dei funerali di Agatha, domenica 22 settembre, si è tenuta una manifestazione con i bambini che hanno marciato, con in mano palloncini gialli, sotto lo striscione “smetti di ucciderci”.