Si chiama “fetus in fetu” e si verifica quando un bambino nasce con un altro bambino dentro di sé. È successo in Colombia, dove una bambina è nata con al suo interno la sua gemella, cresciuta dentro di sé nel corso dei nove mesi di gravidanza.
Il fenomeno è molto raro, ma non senza precedenti. Si parlò di “fetus in fetu” per la prima volta nel 1808, su una rivista medica britannica. Secondo i dati, sembra che si verifichi ogni 500.000 nascite. Gli ultimi casi sono stati registrati in India, in Indonesia e Singapore.
Come si legge sul New York Times, l’ultimo caso, quello della Colombia, è stato il più particolare, perché i medici sono riusciti a identificare chiaramente il feto nel feto nel corso della gravidanza, ha detto il dottor Miguel Parra-Saavedra, specialista della gravidanza ad alto rischio a Baranquilla, in Colombia, che ha monitorato la gravidanza della donna e la nascita della bimba.
Ha visto per la prima volta la madre, Monica Vega, quando era nella sua 35esima settimana di gravidanza, a cinque settimane dal parto. L’ostetrica pensava aveva attribuito quella massa identificata nella bambina a una cisti epatica.
Ma attraverso una ecografia particolare, il dottor Parra-Saavedra è stato in grado di vedere che lo spazio pieno di liquido conteneva effettivamente un bambino minuscolo, con tanto di cordone ombelicale separato che che si collegava all’intestino della gemella più grande.
“Quando l’ho riferito alla madre, lei ha risposto: ‘Cosa? No, dottore, questo è impossibile’. Poi le ho spiegato passo dopo passo, e lei ha capito”, ha detto il medico.
Lo scorso 22 febbraio, alla 37esima settimana di gravidanza e quando la gemellina pesava tre chili, i medici hanno deciso di procedere al parto con un taglio cesareo. Il rischio che si correva era quello che il feto danneggiasse gli organi interni della bambina più grande.
Una volta nata, la bimba è stata operata e il feto al suo interno è stato rimosso attraverso una operazione chirurgica laparoscopica. Il feto era lungo cinque centimetri, era parzialmente formato, anche se non aveva il cuore né il cervello.
A volte i casi di “fetus in fetu” vengono diagnosticati come teratoma, un tipo di tumore la cui massa può essere costituita anche da tessuto osseo, muscolare e capelli. Ora si sta procedendo alle analisi del DNA, ma per il dottor Parra-Saavedra non ci sono dubbi: i feti erano gemelli.
Il feto più piccolo è conosciuto anche come eterofago (o gemello parassita) perché ha tratto nutrimento dal fratello. Alcuni di questi feti nascono attaccati ai loro fratelli sani, mentre altri – come in questo caso – nascono al loro interno.
Sebbene sia molto raro, può succedere che questi gemelli non vengano rilevati. Nel 2015 una donna di 45 anni che viveva a Cipro ha subito un intervento per la rimozione di quello che sembrava essere un tumore alle ovaie.
I medici, invece, si sono trovati davanti un feto parzialmente formato, con un occhio, un dente e dei capelli. I medici hanno riferito che si trattava di un gemello che era stato assorbito dalla donna quando erano entrambi nel grembo della madre.
La bambina colombiana cresce bene, ha detto il dottor Parra-Saavedra: “Ha una piccola cicatrice sull’addome, ma adesso è una bambina normale”. Non lo sa ancora che il mondo intero sta parlando di lei.
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