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    Una balena è morta dopo aver ingerito 80 buste di plastica

    La balena è morta a causa della plastica. Credit: Afp

    I sacchetti pesavano circa 8 chilogrammi e avevano impedito alla balena di poter nutrirsi. La plastica presente nel mare uccide ogni anno centinaia di animali marini

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 3 Giu. 2018 alle 11:18 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:27

    Una balena pilota è morta al largo della Thailandia dopo aver inghiottito 80 sacchetti di plastica, secondo quanto riportato dai funzionari della marina thailandese.

    La balena ha vomitato cinque sacchi durante un tentativo di salvataggio da parte dei soccorritori, nel canale nella provincia di Songkhla, in Thailandia.

    I sacchetti pesavano circa 8 chilogrammi e avevano impedito alla balena di poter nutrirsi. ha spiegato un esperto di fauna marina.

    Un recente rapporto aveva avvertito che la quantità di plastica presente nell’oceano potrebbe triplicarsi in un decennio, a meno che non venga diminuita la produzione di rifiuti.

    La Thailandia è uno dei paesi in cui si registra il più alto tasso di utilizzo di borse di plastica e il suo governo il mese scorso aveva annunciato l’intenzione di imporre una tassa sul loro uso.

    La plastica e i prodotti derivati uccidono centinaia di animali marini ogni anno, secondo le ultime ricerche.

    La piccola balena pilota è stata trovata, già malata e incapace di nuotare, nei giorni scorsi nel Canale di Na Thap.

    I soccorritori hanno usato le barche per cercare di aiutare l’animale a galleggiare e hanno montato un parasole per proteggerla.

    I funzionati hanno cercato di nutrire la balena per una settimana, ma gli sforzi sono stati inutili. 

    “Le buste hanno reso impossibile per la balena ingerire del cibo”, ha spiegato il biologo marino Thon Thamrongnawasawat .

    “Se hai 80 sacchetti di plastica nello stomaco, muori”, ha continuato.

    Il 27 febbraio scorso un esemplare di capodoglio era stato ritrovato senza vita, vicino al faro di Cabo de Palos, nella regione di Murcia, Spagna meridionale, con 29 chili di plastica all’interno dello stomaco.

    Secondo gli esperti che hanno analizzato il materiale, la morte dell’animale sarebbe avvenuta per peritonite o per un’occlusione del sistema digestivo.

    Nei giorni scorsi l’Unione europea ha deciso di mettere al bando gli oggetti di plastica monouso come piatti, cannucce e cotton fioc entro il 2021.

    La legge si inserisce nell’ambizioso piano della Comunità europea di ridurre l’inquinamento marino prodotto dai paesi dell’Unione.

    La Commissione ha proposto di introdurre il bando su 10 prodotti che, insieme all’attrezzatura da pesca in plastica, compongono il 70 per cento dei rifiuti marini.

    L’iniziativa dell’Unione è l’ultima di una serie di politiche simili attuate dai governi di tutto il mondo in risposta alle preoccupazioni per le materie plastiche che inquinano gli oceani e danneggiano la fauna marina.

    l bando contro la plastica è “un salto in avanti nell’affrontare l’inquinamento, ma è solo l’inizio”, avevano dichiarato Greenpeace e il gruppo ReThink Plastic Alliance.

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