I miliziani curdi hanno continuato la loro controffensiva nella città siriana di Kobane, guadagnando ulteriori posizioni ai danni dell’Isis, grazie anche ai 14 raid in loro supporto effettuati dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti nelle ultime 36 ore.
Secondo un funzionario curdo, adesso l’Isis controlla circa il 20 per cento del territorio di Kobane: i curdi avrebbero recuperato il controllo di aree a est e sudest della città e della collina di Zanqat, a ovest.
Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), da quando i jihadisti hanno iniziato l’assedio di Kobane i morti sarebbero oltre 650, di cui 374 miliziani dell’Isis, 258 soldati curdi e 20 civili, il tutto senza tenere conto delle vittime dei bombardamenti della coalizione.
Sempre in Siria, le truppe di Assad hanno proseguito nei bombardamenti nelle aree controllate dai ribelli intorno a Damasco, dove un raid ha ucciso 14 persone, e nella provincia di Idlib, nel nord-ovest del Paese. Oltre ai ribelli, anche l’Isis è stato un bersaglio dei bombardamenti di Assad: la regione di Deir Ezzor è stata infatti colpita da tre raid dell’aviazione siriana.
Sul fronte iracheno si continua a combattere nella provincia di Al Anbar, a 40 chilometri da Baghdad, ma secondo il portavoce del Pentagono John Kirby la capitale irachena “non è più sotto la minaccia imminente dell’Isis”. Baghdad è stata presa di mira da diversi attentati, cha hanno colpito soprattutto i quartieri sciiti, uccidendo almeno 26 persone.
Il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti ha detto che l’Italia contribuirà alla coalizione internazionale in Iraq con un aereo Kc-767 per il rifornimento in volo, due velivoli Predator a pilotaggio remoto e 280 militari tra istruttori e consiglieri per supportare i curdi e le forze irachene. Il governo del Regno Unito ha invece fatto sapere che invierà in Iraq alcuni droni Reaper.
L’Isis ha diffuso un video in cui alcuni miliziani, a volto scoperto, hanno lanciato alcune minacce in inglese, francese e tedesco, dicendo che uccideranno ogni soldato che sarà inviato a combattere contro di loro. Inoltre, è stato diffuso dallo Stato Islamico un quarto video che ha per protagonista l’ostaggio britannico John Cantlie.
In Austria, la polizia ha arrestato una coppia di tedeschi sospettati di progettare un attentato e di aver combattuto in Siria al fianco dell’Isis. Sembra inoltre che fino a oggi siano 30 i cittadini britannici morti combattento tra i jihadisti in Siria, secondo quanto riportato dal Daily Telegraph. Un jihadista tedesco, inoltre, in un video pubblicato dal sito di Die Welt, ha minacciato americani e tedeschi, e ha definito la cancelliera “la sporca Merkel”.
La portavoce del dipartimento di Stato americano, Jen Psaki, ha annunciato che lo scorso fine settimana, per la prima volta, alcuni rappresentanti degli Stati Uniti hanno avuto contatti diretti con un gruppo curdo siriano. Il gruppo in questione sarebbe il Democratic Union Party, fondato nel 2003 nella Siria settentrionale, con cui i rapporti precedenti erano avvenuti tramite intermediari.
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