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    Backstreet Boys, il cantante Nick Carter è stato denunciato per stupro

    Nick Carter, cantante del gruppo pop degli anni '90 Backstreet Boys. Credits: AFP

    Ma il compagno di band lo difende: "la ragazza è solo a caccia di fama"

    Di Viola Stefanello
    Pubblicato il 10 Ago. 2018 alle 09:51 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:44

    Nick Carter, cantante dei Backstreet Boys, famosa band che ha fatto innamorare le teenager degli anni ’90, è stato denunciato per stupro.

    La denuncia è avvenuta già alla fine del 2017 ed è stata depositata da Melissa Schuman, un’altra pop star famosa negli anni ’90 che faceva parte delle DREAM.

    Convinta da un’altra accusatrice che, nel pieno del movimento #MeToo, aveva accusato Carter di averla aggredita a una festa, Schuman ha deciso di rompere il silenzio sulla violenza sessuale che avrebbe subito da parte di Carter nel 2002.

    Non è la prima accusa di violenza sessuale ricevuta dal cantante.

    Ieri, l’ex compagno di Carter nei Backstreet Boys Brian Littrell ha difeso l’amico, dicendo che la ragazza “è solo a caccia di fama” e che il cantante ha il pieno appoggio di tutta la band.

    “Sfortunatamente ci sono persone a caccia di fama là fuori. Lui è stato molto onesto e aperto con noi su questa situazione e io lo sostengo”, ha detto Littrell.

    Carter, a novembre 2017, aveva commentato la denuncia ricevuta dicendosi “shockato e rattristito” dalle accuse ricevute. “Melissa non mi ha mai detto, quando eravamo insieme o in qualsiasi momento dopo quella volta che quello che abbiamo fatto non era consensuale”, ha detto il cantante.

    “Questa è la prima volta che sento questa accusa, quasi vent’anni dopo. Causare intenzionalmente dolore o disagio a qualcuno è contrario alla mia natura e a tutto ciò che è importante per me”, ha commentato poi.

    La storia raccontata da Melissa Schuman

    Secondo Schuman, lo stupro sarebbe avvenuto nel contesto di una serata conviviale nell’appartamento di Carter, a Santa Monica, mentre i due stavano recitando nello stesso film. Secondo la sua ricostruzione, Carter avrebbe imbottito lei e la sua amica di liquore e poi, dopo alcuni baci consensuali, lui avrebbe fatto del sesso orale alla ragazza contro la sua volontà. Poi, l’avrebbe stuprata.

    “Gli ho detto che ero vergine e non volevo fare sesso. Gli ho detto che stavo aspettando il mio futuro marito. Gliel’ho detto più e più volte… Ha riempito il mio cellulare di chiamate per settimane, lasciandomi messaggi in cui mi chiedeva di parlare. Alla fine mi ha lasciato un ultimo schifoso messaggio e non mi ha più chiamata”, ricorda la ragazza.

    Il cantante dei Backstreet Boys le avrebbe detto, allora: “Non preoccuparti, non lo dirò a nessuno”.

    Schuman, poco dopo, ha firmato un contratto con lo stesso manager del cantante, Kenneth Crear, pensando che l’uomo avrebbe potuto aiutarla a diventare una popstar di successo. Solo per scoprire, in realtà, lo stretto legame di amicizia tra Crear e il leader dei Backsteet Boys.

    Così, probabilmente senza sapere del passato travagliato tra Carter e Schuman, il manager organizza un paio di canzoni che i suoi due clienti avrebbero dovuto cantare insieme, e li fa incontrare per un concerto insieme.

    Schuman vede il cantante per la prima volta dalla sera del presunto stupro. I due cantanto insieme senza entusiasmo e questo rovina il rapporto della ragazza con il suo manager, che le fa capire di non essere più interessato a collaborare con lei.

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