Azienda israeliana costruisce nuove case sulle macerie della Striscia
“Svegliatevi, una casa al mare non è un sogno”: è questo lo slogan con il quale una società edile israeliana ha annunciato la costruzione di nuove case sulla Striscia di Gaza.
L’impresa in questione è la Harey Zahav (Montagne d’oro ndr.) che si definisce “leader nel mercato immobiliare in Giudea e Samaria”.
La società immobiliare ha postato la locandina del progetto sul suo profilo Instagram: una serie di villette a schiera edificate sulle macerie della Striscia di Gaza, al posto delle case dei palestinesi distrutte dai bombardamenti israeliani.
Secondo quanto riporta la locandina condivisa sui social, l’azienda avrebbe già iniziato a “rimuovere le macerie” dei bombardamenti per dare vita al progetto.
“Noi della compagnia Harei Zahav stiamo preparando il terreno per il ritorno a Gush Katif. Il nostro staff sta lavorando sui terreni migliori, per evacuare gli invasori e ripulire le macerie. Ci auguriamo che i nostri soldati tornino presto a casa per riprendere il lavoro” si legge.
Dall’inizio del conflitto con Hamas, infatti, diversi dipendenti della società, tra cui anche l’amministratore delegato Shlomo Warmstein, si sono arruolati per combattere a Gaza.
L’annuncio, che ha sollevato numerose polemiche, ha costretto l’azienda a chiarire che non si tratta di un’operazione avallata dal governo israeliano.
Anche perché, come ricorda Il Fatto Quotidiano, per il diritto internazionale tutte le colonie oltre la linea dell’armistizio del 1967 sono illegali.
Su questo punto, infatti, il giudizio è unanime come ricorda Il Fatto: dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite alla Corte Penale Internazionale e quella di giustizia dell’Aja. Non solo: costruire nuovi insediamenti su quelli già esistenti viola anche le stesse leggi israeliane.
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