Una società di Bristol, nel Regno Unito, ha deciso di introdurre il cosiddetto congedo mestruale per tutte le sue dipendenti che soffrono di dolori mestruali nella loro fase più acuta (dismenorrea).
Almeno questo è il progetto di Bex Baxter, direttrice della Coexist, che mira così a creare un ambiente lavorativo non soltanto flessibile, ma anche più felice e più sano. “Come manager di uno staff di 24 donne su un totale di 31 dipendenti, vedo spesso le mie colleghe imbarazzate davanti all’idea di chiedere uno o due giorni di malattia per qualcosa che le mette fuori uso una volta al mese. Quindi nella maggior parte tendono a nasconderlo”.
L’HNS, il sistema sanitario britannico, sostiene che il 90 per cento delle donne soffre di dolori mestruali, mentre un altro studio riconosce che almeno il 14 per cento delle donne, in quei giorni particolari, spesso è incapace di lavorare. Un’equipe di medici specialisti dell’University College London, composta in gran parte da uomini, è giunta alla conclusione che l’intensità dei dolori mestruali è paragonabile in alcuni casi a quella di un attacco cardiaco.
Alla base di questi dolori spesso lancinanti non vi è un’unica causa o un’origine medica specifica, eccezione fatta per quelli legati a chi soffre di endometriosi, piuttosto diffusa.
Secondo Baxter, questa nuova strategia aziendale mira a sincronizzare il lavoro con i cicli naturali del corpo. A coloro i quali ritengono che la decisione non sia altro che una perdita di tempo e, soprattutto, di produttività, la direttrice ha così risposto: “Quando le donne hanno il ciclo è come se entrassero in un letargo invernale. Hanno bisogno di guarire, di stare al caldo e di nutrire il proprio corpo. Una volta trascorsi i giorni necessari nei quali il corpo si rivitalizza, esse dimostrano di essere tre volte più produttive del solito”.
(Qui sotto la manager Bex Baxter posa sorridente con alcune delle sue dipendenti)
“Per troppo tempo ammettere che a volte il ciclo mestruale potesse essere un problema, e che i dolori associati rappresentassero un fattore limitante per molte donne, anche sul lavoro, è stato un tabù. Per questo, voglio abbattere quel senso di vergogna, sostituendo la negatività con la positività. Sia gli uomini, sia le donne, devono essere aperti di idee sotto questo profilo. Se rispettiamo i ritmi naturali del nostro corpo, in questo caso di quello femminile, stimoleremo più facilmente la creatività e l’intelligenza”.
Quella di Coexist in realtà, non è una scelta pionieristica. Il primo a introdurre il congedo mestruale è stato il Giappone, nel 1947, seguito poi dalla Corea del Sud nel 2001, dalle Filippine, da Taiwan nel 2013, da Hong Kong e dalla Cina. A livello internazionale, la compagnia che lo ha introdotto in tutto il mondo è la Nike, che dal 2007 lo ha inserito come norma del suo codice di condotta in tutti i paesi in cui opera.
Tuttavia, la compagnia guidata da Bex Baxter è la prima del Regno Unito a optare per una simile apertura aziendale.
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