L’autopsia su George Floyd esclude sia stato strangolato
L’autopsia su George Floyd, l’afroamericano morto a Minneapolis dopo che un agente bianco gli ha tenuto un ginocchio sul collo per 8 minuti e 53 secondi mentre era a terra, ha accertato che ”non ci sono elementi fisici che supportano una diagnosi di asfissia traumatica o di strangolamento”. Secondo il referto, riportato dai media americani, “gli effetti combinati dell’essere bloccato dalla polizia, delle sue patologie pregresse e di qualche potenziale sostanza intossicante nel suo corpo hanno probabilmente contribuito alla sua morte”. Ma la famiglia di Floyd non ci sta, e adesso chiede un’autopsia indipendente dopo che quella effettuata dal coroner della contea di Heppepin ha escluso asfissia traumatica e strangolamento. Lo rende noto il loro avvocato, Ben Crump: “La famiglia non si fida di nulla che arriva dal dipartimento di polizia di Minneapolis. La verità l’abbiamo già vista”, ha dichiarato l’uomo.
Intanto, la situazione a Minneapolis rimane pericolosa a causa delle proteste esplose subito dopo la morte di Floyd, con i manifestanti che hanno messo a ferro e fuoco la città. In una conferenza stampa che si è tenuta poco dopo l’una di notte (ora locale), quando un certo numero di manifestanti ha ignorato il coprifuoco fissato dal governo dello stato alle 20.00, il governatore del Minnesota, Tim Walz, ha detto: “Questo è il più grande dispiegamento civile nella storia del Minnesota”. Secondo Walz gli agenti non possono arrestare le persone solo perché sono in strada. “Un’operazione che non è mai stata fatta in Minnesota”, ha chiarito il governatore. Ieri, venerdì 29 maggio, il poliziotto che ha schiacciato con il proprio peso il corpo di George Floyd, Derek Chauvin, è stato arrestato con l’accusa di omicidio.
Una troupe CNN è stata arrestata in diretta tv durante le proteste di Minneapolis