Un’autobomba ha ucciso almeno dieci agenti di polizia nel capoluogo della provincia sudoccidentale afghana di Helmand, Lashkar Gah, lunedì 10 ottobre 2016. Si pensa che il bilancio sia destinato a salire.
Nell’esplosione sono rimaste ferite 14 persone, tra cui anche dei civili, secondo quanto riferito da un funzionario delle forze di sicurezza. Si tratta dell’ultimo di una serie di attentati dei Taliban che hanno colpito la città, praticamente sotto assedio.
Un ospedale gestito dall’organizzazione italiana Emergency ha riferito di aver ricevuto 30 vittime dal luogo dell’attentato, inclusi sia civili che membri delle forze dell’ordine.
I miliziani Taliban, che da 15 anni combattono per rovesciare il governo appoggiato dall’Occidente, per riprendere il potere e instaurare un regime radicale, controllano ampie aree della regione di Helmand che all’epoca dell’intervento militare nel paese è stata teatro dei combattimenti più sanguinosi.
Solo sabato scorso, una delegazione di alto profilo di funzionari militari afghani e internazionali aveva visitato Lashkar Gah promettendo di fare tutto il possibile per evitare la caduta della città.
Tuttavia gli anziani che hanno incontrato i funzionari hanno criticato la strategia del governo e l’operato delle forze di sicurezza, accusando alcuni dei soldati di aver abbandonato le proprie postazioni.
La coalizione guidata dalla Nato ha incrementato il numero di consulenti militari che lavorano al fianco delle forze afghane nella regione, mentre alle truppe americane è stato dato il via libera per intensificare i raid aerei.
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