Il governo dell’Austria ha dichiarato di essere pronto ad adottare misure per proteggere i suoi confini meridionali con Italia e Slovenia.
L’annuncio è arrivato oggi, martedì 3 luglio 2018, poche ore dopo che in Germania la cancelliera Angela Merkel e il ministro dell’Interno Horst Seehofer hanno raggiunto un accordo sulla creazione di centri di transito per i migranti al confine con l’Austria.
In questi centri sarà possibile rifiutare l’ingresso di richiedenti asilo provenienti da altri paesi dell’Unione europea.
Proprio in relazione a questa novità decisa dal governo tedesco, Vienna ha fatto sapere di essere “pronta a prendere misure per proteggere” i suoi confini, prevedendo evidentemente l’afflusso dei profughi respinti al confine con la Germania.
Il cancelliere Sebastian Kurz ha parlato, in particolare, di “misure per la protezione delle nostre frontiere meridionali”, ossia quelle con Italia e Slovenia.
“Dovremo adottare misure per evitare svantaggi per l’Austria e la sua gente”, ha fatto sapere il governo austriaco.
Dal primo luglio l’Austria ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea, che sarà dunque guidata dal cancelliere Kurz.
Per i prossimi sei mesi toccherà dunque a Vienna occuparsi in prima linea della questione migranti.
Il tema è stato al centro della sessione del Consiglio europeo che si è tenuto il 28 e 29 giugno a Bruxelles.
In occasione del vertice i paesi Ue hanno raggiunto un accordo che prevede: il principio secondo il quale “chi arriva in Italia, arriva in Europa”, il rifinanziamento del Fondo fiduciario per l’Africa, la necessità di riformare il regolamento di Dublino, l’apertura di centri di sbarco e accoglienza nei paesi terzi e quelli volontari in Europa.
Nel luglio 2017 il governo austriaco, che all’epoca aveva Kurz come ministro degli Esteri, aveva schierato quattro mezzi corazzati al confine con l’Italia.
“L’intervento dei nostri militari è indispensabile se il flusso di arrivi in Italia non si arresterà”, aveva dichiarato il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil.
I mezzi erano stati ritirati nei giorni successivi.
Leggi l'articolo originale su TPI.it