Il comandante militare territoriale del Tirolo, Herbert Bauer, ha annunciato in una conferenza stampa che l’Austria sta inviando 70 militari al confine del Brennero per “aiutare la polizia nei controlli, anche sull’immigrazione”.
“Ciò non significa che al Brennero saranno messi in azione i carri armati”, ha spiegato il capo della polizia locale Helmut Tomac.
Rispetto ai toni delle ultime settimane, durante le quali si era ipotizzato l’utilizzo dei panzer per azioni repressive alla frontiera italo-austriaca, l’Austria ha deciso di agire in maniera più leggera, annunciando l’invio dei militari per coadiuvare le forze di polizia. Ma per il ministero dell’Interno italiano questa decisione è una “misura ingiustificata”.
Lo stesso ministro Marco Minniti ha spiegato che la situazione al confine è assolutamente tranquilla.
“Gli ingressi alla frontiera italo-austriaca sono in calo, complice la diminuzione degli sbarchi e i maggiori controlli. Sono stati 4.463 gli immigrati irregolari fermati dalla polizia tirolese fino ai primi di agosto, nel 2016 erano 7.749”, ha spiegato Minniti in conferenza stampa.
Nei primi sette mesi del 2017, alla frontiera italo-austriaca è stato inibito l’ingresso sul territorio nazionale a 1.200 cittadini stranieri, che dimostrano come i maggiori movimenti migratori siano dall’Austria verso l’Italia.
Per questo motivo, secondo La Stampa, Minniti avrebbe chiesto al Dipartimento della Polizia di Stato di fare un passo verso i propri omologhi austriaci, perché iniziative “unilaterali” come queste “rischiano di pregiudicare il positivo lavoro di cooperazione che quotidianamente viene svolto”.
Il Viminale, inoltre, sottolinea con dati come l’Austria a tutt’oggi non abbia accolto neanche un richiedente asilo, quando il primo ministro Wolfgang Sobotka, a marzo 2017, aveva annunciato l’impegno del governo di Vienna ad accettarne da Grecia e Italia.
Inoltre, secondo i dati diffusi dal Viminale, al 10 agosto i richiedenti asilo ricollocati sono 8.129, di cui 759 minori. Il paese che ne ha accolti di più è la Germania con 3.215, davanti a Norvegia (816), Svizzera (751), Paesi Bassi (714), Finlandia (707), Svezia (513), Francia (330), Portogallo (302), Belgio (259) e Spagna (168).
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