Il dramma dell’Australia: gli incendi devastano tutto. 12 morti, 4mila fuggono in spiaggia
Sono ormai 12 le persone morte a causa dei roghi scoppiati in Australia dallo scorso settembre, che stanno devastando il paese. I corpi delle ultime due vittime, padre e figlio, sono stati rinvenuti questa mattina a Corbargo, un villaggio nel Nuovo Galles del Sud colpito da un vasto incendio. Cinque persone sono date per disperse.
Nella località di Mallacoota, nello stato australiano di Victoria, nella parte sudorientale dell’isola, 4mila persone hanno dovuto abbandonare le proprie case e sono fuggite verso la spiaggia dopo che gli incendi hanno iniziato a lambire la costa.
Immagini diffuse dai media internazionali mostrano il cielo che si tinge di rosso mentre gli abitanti accorrono sulla spiaggia per ripararsi dalle fiamme, mentre alcuni si allontanano a bordo di imbarcazioni indossando mascherine e giubbotti di salvataggio. Scene simili si sono verificate lungo la costa del Nuovo Galles del Sud, in località come Batemans Bay, Bermagui e Jervis Bay.
Nel suo messaggio di Capodanno, il primo ministro australiano Scott Morrison ha dichiarato che gli incendi stanno avendo un “impatto devastante” sul paese e ha avvertito che le settimane e i mesi a venire “continueranno ad essere difficili”.
“Vorrei che avessimo notizie migliori sulla notte di San Silvestro”, ha detto, “Ma, una delle notizie in cui possiamo sempre consolarci è lo straordinario spirito degli australiani. Abbiamo già affrontato questi disastri prima e abbiamo superato”.
I vigili del fuoco nel Nuovo Galles del Sud si aspettano che gli incendi continuino a bruciare finché non si registreranno precipitazioni prolungate. Anche la Tasmania, l’Australia occidentale e l’Australia meridionale sono state colpite da incendi boschivi negli ultimi giorni.
Intanto, è scoppiato un dibattito sui fuochi d’artificio da 6 milioni di dollari previsti per le celebrazioni del Capodanno nella città di Sydney. Le autorità hanno deciso di non cancellare i festeggiamenti, nonostante le condizioni avverse, ma il leader dell’opposizione australiana, Anthony Albanese, ha definito la scelta “problematica”.
Intanto è stata confermata l’identità del vigile del fuoco volontario morto ieri mentre lottava per spegnere gli incendi a 70 chilometri a est della città di Albury. Samuel McPaul, 28 anni, si trovava a bordo di un camion da 10 tonnellate quando questo è stato rovesciato da un “tornado di fuoco”. McPaul sarebbe diventato padre a maggio. Si tratta del terzo pompiere volontario morto a causa dell’emergenza incendi.