Australia, oltre 180 persone arrestate per aver provocato gli incendi
La polizia in Australia ha eseguito 183 arresti dall’inizio dell’emergenza incendi, perché sospettate di aver appiccato roghi negli stati del Nuovo Galles del Sud, Queensland, Victoria, Australia Meridionale e Tasmania. A riportare i dati, citando fonti della polizia, è il quotidiano The Australian.
In tre mesi (tra luglio e settembre 2019) gli incendi deliberatamente causati nella regione di Shoalhaven, nel sud-est del Nuovo Galles del Sud, sono stati 29. I roghi appiccati volontariamente nella zona di Kempsey, più a nord nello stesso stato, sono stati invece 27 secondo i dati del NSW Bureau of Crime and Statistics and Research.
Intanto, nonostante le piogge degli ultimi giorni, nel paese proseguono i devastanti roghi che stanno causando vittime e distruzione. Finora i roghi hanno causato almeno 25 vittime.
Oltre 7 milioni di ettari di boschi sono bruciati da settembre ad oggi. Nella maggior parte dei casi si è trattato, secondo le autorità, di incendi provocati dall’uomo (qui le cause degli incendi in Australia).
Gli arresti per gli incendi in Australia
I dati della polizia del Nuovo Galles del Sud mostrano che dall’8 novembre oltre 180 persone sono state accusate o ammonite per infrazioni relative ai roghi (dall’inizio dell’emergenza incendi sono infatti in atto severissimi divieti) mentre 24 sono state arrestate per aver deliberatamente appiccato i fuochi. Solo sabato scorso almeno 60 case sono state distrutte dal fuoco nel Nuovo Galles del Sud, lo stato australiano maggiormente colpito dai roghi.
Nel Queensland 101 persone, 32 adulti e 69 ragazzi, sono state scoperte mentre accendevano fuochi (il 70 per cento quindi è minorenne). Nello stato di Victoria, le persone accusate di incendi dolosi nel 2019 sono 43, mentre in Tasmania cinque persone sono state colte sul fatto mentre davano fuoco alla vegetazione.