Tre uomini appartenenti alla stessa famiglia sono stati incriminati per cospirazione criminale terroristica in relazione all’attentato dell’11 dicembre ai mercatini di Natale di Strasburgo, in cui morì anche il giornalista italiano Antonio Megalizzi. La notizia è stata diffusa da fonti giudiziarie.
I tre uomini, di 32, 34 e 78 anni, erano stati arrestati insieme ad altre due persone lo scorso 29 gennaio. Gli altri due arrestati sono stati rilasciati senza accuse.
Gli indagati sono accusati di aver aiutato l’attentatore Cherif Chekatt a entrare in possesso dell’arma con cui ha fatto fuoco sui passanti uccidendo cinque persone e ferendone altre 11. L’uomo venne poi ucciso dalla polizia dopo 48 ore di ricerche.
Chekatt, 29 anni, è di origine nordafricana ma nato e cresciuto nella città francese. Aveva già subito 20 condanne per reati comuni.
Proprio in galera nel 2016 era stato segnalato dall’antiterrorismo francese e indicato come “fiché S” per violenze e proselitismo religioso.
“Si tratta di un criminale comune poi radicalizzato”, ha detto il ministro dell’Interno francese, Christophe Castener, descrivendo l’attentatore di Strasburgo.
Il killer di Strasburgo, dopo la sparatoria, ha preso un taxi per recarsi dal centro della città al quartiere Neudorf. “Al tassista Cherif Chekatt ha detto di avere ucciso 10 persone”.
In seguito, gli investigatori hanno trovato un video in cui si impegnava a sostenere l’organizzazione estremista dello Stato islamico, che ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.