Alcuni uomini armati hanno ucciso quattro persone appartenenti alla minoranza islamica sciita nella provincia sud-occidentale pakistana del Baluchistan. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa Reuters che cita fonti della polizia locale.
Il ministro della provincia Sarfraz Bugti ha affermato che tre uomini e una donna della comunità sciita Hazara stavano viaggiando dalla loro casa nel sud di Karachi quando uomini armati, a bordo di due motocicli, hanno attaccato la loro auto su un’autostrada nei pressi di Quetta, la capitale del Baluchistan.
“Gli sciiti sono presi di mira a causa della loro fede”, ha aggiunto Ghazanfar Ali, capo della polizia nella città di Mastung, a circa 50 chilometri a sud di Quetta. Nessun gruppo ha finora rivendicato l’attacco.
È il quarto attacco nelle ultime settimane nel Baluchistan pakistano, una provincia al confine tra Afghanistan e Iran. Fazioni riconducibili al sedicente Stato islamico hanno rivendicato due dei quattro attacchi, in cui sono stati uccisi anche sei poliziotti.
La settimana scorsa, il capo dell’esercito pakistano, il generale Qamar Javed Bajwa, ha visitato il Baluchistan. All’inizio di giugno, l’esercito pakistano ha affermato di aver smantellato una rete di miliziani islamisti e di loro affiliati che stavano cercando di stabilire alcune basi tra la provincia e l’Afghanistan.
I miliziani del sedicente Stato islamico, come i loro avversari Talebani, disprezzano i musulmani di confessione sciiti, che considerano alla stregua degli infedeli.
La violenza nella regione ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza del progetto del corridoio economico tra Cina e Pakistan (Cpec), una rete di infrastrutture del valore di 57 miliardi di dollari che permetterà il trasporto di merci ed energia tra la Cina occidentale e il porto meridionale pakistano di Gwadar.
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