Il presidente americano, Donald Trump, ha condannato “l’orribile massacro” avvenuto in Nuova Zelanda.
“Al popolo neozelandese va la mia simpatia. Gli Stati Uniti sono al fianco della Nuova Zelanda”, ha twittato il presidente americano, il cui approccio al mondo musulmano non potrebbe essere più lontano di quello di Wellington.
Fu proprio Donald Trump, infatti, a bandire l’arrivo di musulmani da diversi paesi negli Stati Uniti, tacciandoli sostanzialmente come terroristi.
Proprio nel manifesto di Brenton Tarrant, lo stragista, il presidente americano viene definito “simbolo della rinnovata identità bianca”.
Uno degli slogan scritti da Tarrant nel documento messo on line prima di mettere in atto il suo piano è: “Remove the invaders, retake Europe” (“Cacciare gli invasori, riprendere l’Europa”). Tarrant invita anche ad uccidere “i Ceo anti bianchi” perché “i traditori vanno distrutti”.
“Angela Merkel è la prima della lista. Pochi hanno fatto danni più di lei” si legge poi nel manifesto di Brenton Tarrant.
L’autore della strage indica in Erdogan e nel sindaco di Londra, il musulmano Sadiq Khan “i primi esponenti politici da eliminare”.
Il suo obiettivo è liberare l’Europa da tutti gli “invasori”: rom, africani, indiani, turchi, semiti. Tarrant scrive che la persona che lo ha influenzato di più è Candace Owens: un’attivista e commentatrice americana filo Trump.
Immediata la replica dell’esponente “filo-trumpiana”, che ha invitato gli organi di stampa a non “avvicinare il mio nome a quello dello stragista”.
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