L’eroe dell’attentato di Londra è un assassino: un uomo condannato all’ergastolo per aver ucciso una ragazza. Si chiama James Ford, ha 42 anni e ieri, venerdì 29 novembre, si è gettato coraggiosamente contro il killer del London Bridge per cercare di difendere una donna, riuscendo anche a disarmare l’attentatore.
Ford stava passando per caso di lì: è in libertà vigilata dopo che nel 2004 è stato condannato a vita per l’omicidio di Amanda Champion, una 21enne con difficoltà di apprendimento. La vittima era stata trovata strangolata e sgozzata in una zona abbandonata vicino alla sua casa ad Ashford, nel Kent.
Ford non ha mai spiegato i motivi del suo gesto. All’epoca dei fatti lavorava come operaio in una fabbrica e nel tempo libero si dedicava alla lotta agonistica.
Dopo l’omicidio la polizia non aveva indizi su di lui. A fare il suo nome fu un addetto della Onlus Samaritans, al quale Ford aveva confessato il gesto. Nel mese successivo all’assassinio di Amanda, l’uomo telefonò all’organizzazione circa 45 volte dicendo di aver ucciso una ragazza e minacciando il suicidio. Denunciandolo alla polizia l’addetto dei Samaritans violò il suo segreto professionale e per questo lasciò il lavoro.
Fino a ieri la famiglia di Amanda Champion non sapeva che Ford era stato messo in libertà vigilata. I parenti della ragazza lo hanno saputo nel leggere le notizie sull’attentato di Londra.
Secondo quanto riporta il tabloid britannico Daily Mail, la zia di Amanda, Angela Cox, 65 anni, è rimasta scioccata. “Non è un eroe, è un assassino in libertà, di cui noi come famiglia non sapevamo nulla. Ha ucciso una ragazza disabile. Non è un eroe, assolutamente no”, ha commentato la donna.
Il Ministero della Giustizia britannico ha rifiutato di commentare.