Almeno 20 persone hanno perso la vita uccise da un’esplosione all’esterno della Corte Suprema di Kabul, capitale dell’Afghanistan, martedì 7 febbraio 2017. Il ministro della Salute pubblica ha reso noto che 38 feriti sono stati trasportati negli ospedali cittadini e che il numero delle vittime è destinato a crescere.
L’attacco, l’ennesimo a colpire il potere giudiziario, non è ancora stato rivendicato. La polizia ritiene che l’attentatore suicida avesse come obiettivo gli impiegati che lasciavano l’edificio alla fine della giornata lavorativa. Alcuni testimoni sul posto hanno riferito all’agenzia di stampa Reuters di macchie di sangue sulla strada e diverse ambulanze che lasciavano la scena.
Il 10 gennaio, i Taliban hanno ucciso oltre 30 persone e ne hanno ferite una settantina in due diversi attentati dinamitardi in zone affollate della città durante l’ora di punta.
Le forze armate afghane controllano solo due terzi del territorio nazionale e fanno fatica a contenere la spinta espansionistica dei Taliban, che si è rafforzata dopo che gran parte dei soldati Nato si sono ritirati alla fine del 2014. Diverse migliaia di militari stranieri, per lo più americani, restano comunque nel paese per l’addestramento delle forze locali e operazioni antiterrorismo.
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