Nella sera di venerdì 13 novembre diversi attentati hanno colpito simultaneamente Parigi. I morti sarebbero almeno 129, mentre i feriti sarebbero circa 352, di cui circa di 99 gravi.
L’Isis ha rivendicato ufficialmente gli attacchi. Otto terroristi sono morti, sette dei quali si sono fatti saltare in aria. Le indagini della polizia, alla ricerca dei presunti complici, hanno portato a un raid anti-terrorismo in Belgio e ad alcuni arresti. Secondo le prime ricostruzioni, un’auto utilizzata durante gli attacchi avrebbe infatti avuto la targa belga.
Il presidente francese François Hollande ha decretato lo stato d’emergenza su tutto il territorio francese. Secondo Hollande “si tratta di un atto di guerra commesso da un esercito terrorista”.
Il primo ministro francese Manuel Valls ha dichiarato che la Francia continuerà gli attacchi contro il sedicente Stato islamico, aggiungendo “siamo in guerra e la vinceremo”.
I LUOGHI DEGLI ATTACCHI
Gli attentati si sono concentrati nel decimo e nell’undicesimo arrondissement, luoghi molto frequentati nei fine settimana dai parigini.
L’attentato nel teatro Bataclan
Nel corso della serata del 13 novembre, gli attentatori avevano tenuto in ostaggio tra le 60 e le 100 persone all’interno del locale in cui si stava svolgendo un concerto rock. Le autorità sono intervenute con un blitz, ma alcuni aggressori si sono fatti saltare in aria prima che venissero catturati. Al Bataclan almeno 89 i morti.
Al momento dell’attentato, nel Bataclan, che si trova nell’undicesimo arrondissement, stava suonando la band americana Eagles of Death Metal. I membri del gruppo sarebbero tutti vivi.
L’esplosione allo Stade de France
All’esterno dello stadio di Parigi, nella zona di Saint Denis, sono esplose bombe quasi in contemporanea all’attacco al Bataclan. Al momento dell’attentato il presidente francese François Hollande stava seguendo dal vivo l’amichevole Francia-Germania. Le forze di polizia lo hanno immediatamente portato al sicuro e hanno trattenuto i tifosi all’interno dello stadio per motivi di sicurezza. La folla ha riempito in pochi minuti il campo da calcio.
Il ristorante Carillon e La Petit Cambodge
I due ristoranti, che si trovano su Rue Alibert, sono stati presi d’assalto da un commando di uomini armati che ha aperto il fuoco sulla folla con fucili d’assalto prima di entrare nei locali.
Il ristorante Le Belle Equipe
Il ristorante si trova su Rue de Charonne, nell’undicesimo arrondissement. Qui, secondo i testimoni, hanno perso la vita almeno sei persone.
Les Halles
Nel centro commerciale di Les Halles, su Rue de la Fontaine-au-Roi, c’è stata una sparatoria.
CHI SONO GLI ATTENTATORI
Le autorità dichiarano che tra gli attentatori vi sarebbero due residenti in Belgio, uno nato in Francia e un altro di nazionalità francese. In particolare uno dei terroristi del teatro Bataclan era un francese già noto alle autorità, individuato grazie alle impronte digitali. Tre gruppi di terroristi avrebbero compiuto attacchi coordinati.
Sono stati trovati due passaporti nei pressi del luogo dell’attentato vicino allo Stade de France: un passaporto siriano sarebbe stato trovato indosso a uno degli attentatori, mentre un altro passaporto egiziano lì vicino.
LE INDAGINI DEI TERRORISTI IN FUGA
Le autorità francesi, seguendo la pista di un’automobile SEAT nera con targa belga GUT18053 collegata agli attentati di Parigi, sarebbero riusciti a identificare altri terroristi responsabili degli attacchi, riusciti a fuggire nella notte del 13 novembre.
In Belgio, a Molembeek-Saint-Jean, nei dintorni di Bruxelles, sono state condotte perquisizioni e interrogatori. Alcune persone sarebbero state arrestate.
STATO D’EMERGENZA
Nella serata del 13 novembre il presidente François Hollande ha riunito il Consiglio dei ministri all’Eliseo, al termine del quale ha dichiarato lo stato d’emergenza e aumentato le misure di sicurezza alle frontiere. Il governo francese non ha bloccato i confini, ma ha ristabilito i controlli per chiunque decida di entrare o lasciare la Francia.
Il presidente può proclamare lo stato d’emergenza in caso in cui ci sia un grosso pericolo che attenta all’ordine pubblico o in caso di calamità naturali. Il capo di stato ha convocato la riunione del parlamento francese per lunedì 16 novembre a Versailles.
LA RIVENDICAZIONE
L’Isis ha ufficialmente rivendicato gli attentati, sostenendo che “gli attacchi di Parigi sono una risposta alla campagna di guerra e mediatica della Francia contro i combattenti dell’Isis in Siria, e per gli insulti rivolti al profeta Maometto. La Francia rimane il bersaglio principale dell’Isis a meno che non cambi politica”.
Rita Katz, la direttrice di SITE, l’agenzia che monitora i gruppi estremisti, ha twittato nella notte tra il 13 e il 14 novembre un messaggio diffuso dall’Isis attraverso uno dei suoi canali ufficiali: “Francesi, dato che uccidete, sarete uccisi. Stiamo arrivando in Francia”.
L’Isis ha diffuso un video non datato in cui esorta i musulmani ad attaccare la Francia.
REAZIONI DAL MONDO
Il presidente dell’Iran Hassan Rouhani, che avrebbe dovuto visitare Roma durante un viaggio diplomatico il 14 e il 15 novembre, ha deciso di cancellare la propria visita, in seguito agli attacchi a Parigi. Rouhani ha condannato gli attentati definendoli crimini contro l’umanità.
Anche il presidente statunitense Barack Obama è intervenuto pubblicamente per denunciare gli attentati, affermando che gli Stati Uniti si impegneranno e faranno di tutto affinché i terroristi vengano portati davanti alla giustizia. Obama incontrerà il Consiglio nazionale di sicurezza.
Il presidente siriano Assad ha detto che gli attacchi di Parigi sono quanto il suo Paese sta sopportando da 5 anni e che la politica francese ha contribuito all’espansione del terrorismo.
Il portavoce della Santa Sede Padre Federico Lombardi ha condannato questi atti “di pazza violenza terrorista”. Dopo gli attentati di Parigi, l’imminente inizio del Giubileo preoccupa, ma il Vaticano esclude un rinvio.
“I terroristi non hanno l’approvazione dell’Islam e questi atti sono contrari ai valori di pietà che l’Islam diffonde nel mondo”, ha detto l’autorità religiosa dell’Arabia Saudita.
Il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha espresso le proprie condoglianze alle vittime della tragedia attraverso un post su Facebook e ha chiesto ai cittadini francesi di rimanere uniti.
Il primo ministro britannico David Cameron terrà una riunione d’emergenza per fare il punto della situazione in Francia.
Il premier spagnolo Rajoy dice “Oggi siamo tutti la Francia”.
La cancelliera Angela Merkel ha convocato un incontro ministeriale dopo gli attentati a Parigi. La Merkel ha detto che la popolazione tedesca compiange le vittime di Parigi. “Noi, vostri amici tedeschi, ci sentiamo vicini e piangiamo con voi, combatteremo con voi contro coloro che hanno commesso l’inconcepibile contro di voi”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha detto che gli attacchi di Parigi giustificano la necessità di combattere l’Isis.
La Polonia ha annunciato che non accoglierà più rifugiati attraverso il programma dell’Ue. La notizia giunge in seguito agli attentati di Parigi.
UNA CITTÀ BLINDATA
La tour Eiffel chiusa fino a nuovo ordine. I grandi magazzini Lafayette di Parigi sono stati evacuati. I grandi magazzini Printemps rimarranno chiusi sabato 14 novembre in seguito agli attentati, così come altri grandi magazzini quali Les Halles, Le Bon Marché. Disneyland Paris è stato chiuso per la prima volta dal 1992, quando venne aperto.
I treni Eurostar che collegano Parigi e Londra hanno viaggiato quasi vuoti.
Tutte le manifestazioni sono state vietate in Francia fino a giovedì prossimo, ma sembra che diverse persone si stiano radunando malgrado il divieto e la proclamazione dello stato d’emergenza nazionale.
7mila soldati dispiegati lungo i confini nazionali francesi e 1.000 aggiuntivi a Parigi.
IL LUTTO NAZIONALE
Il presidente francese Hollande ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. All’Eliseo bandiere a mezz’asta.
La Tour Eiffel è stata spenta in segno di lutto a poche ore dal primo attacco. I monumenti delle città di tutto il mondo si sono colorati di rosso bianco e blu in segno di solidarietà ai francesi.
REAZIONI IN ITALIA
Manifestazioni previste in tutta Italia in solidarietà con le vittime degli attacchi di Parigi. Il ministro degli Interni italiano Angelino Alfano ha detto che l’allerta è elevata a livello 2 per l’Italia. Pronti corpi speciali dell’esercito. Rinforzati controlli sulla frontiera.