Attacco talebani Ong Kabul – L’8 maggio alcuni miliziani armati hanno assaltato gli uffici della Ong Counterpart International a Kabul, in Afghanistan.
L’attacco si è verificato nel quartiere di Shahr-e-Naw, dove è stata fatta esplodere una bomba vicino alla sede della Ong: almeno 9 persone sono state portate in ospedale, secondo quanto riferito dal portavoce del ministero della Salute.
Il portavoce del Ministero dell’interno, Nasrat Rahimi, ha confermato che “alcuni aggressori sono entrati nel compound della Ong, la polizia ha circondato l’area e un’operazione è in corso”.
L’attacco è stato subito rivendicato dai talebani: il portavoce Zabihullah Mujahid ha spiegato in un tweet che Counterpart International è coinvolta in attività “dannose” in Afghanistan perché ha relazioni con l’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid).
Intanto proseguono i negoziati tra i talebani e il Governo del presidente Ghani sotto l’egida degli Stati Uniti per cercare una soluzione politica al conflitto che da 18 anni insanguina l’Afghanistan.
Il presidente Trump a fine 2018 aveva annunciato il raggiungimento di una bozza di accordo di pace con i talebani e l’avvio di colloqui tra le parti, oltre al ritiro delle truppe Usa dal paese.
Washington tuttavia continua a mantenere la sua presenza in Afghanistan nel quadro della missione Nato di addestramento delle truppe afghane.
Al centro dei colloqui vi è un accordo che dovrebbe comprendere il ritiro delle forze straniere dal paese, colloqui diretti tra talebani e il governo di Kabul e la garanzia che l’Afghanistan non torni a essere un rifugio per i gruppi terroristici.
Il presidente Ghani ha offerto ai talebani un cessate il fuoco in coincidenza con il mese sacro del Ramadan, ma i guerriglieri hanno rifiutato.
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