Almeno cinque persone sono state uccise e 42 sono rimaste ferite quando un attentatore suicida si è fatto esplodere con un’autobomba nei pressi di un commissariato di polizia nella provincia di Helmand, nell’Afghanistan meridionale.
Al momento le vittime sono due donne che passeggiavano nei pressi del luogo dell’attentato, due soldati afghani e un bambino. Le autorità afghane hanno dichiarato che il bilancio è al momento ancora provvisorio.
“L’esplosione ha colpito un gruppo di poliziotti e soldati che erano in fila per ritirare i propri stipendi nel capoluogo provinciale Lashkar Gah”, ha detto a Reuters Abdul Ghafar Safai, a capo della polizia locale.
Già nel mese di giugno, i miliziani talebani avevano attaccato le forze di sicurezza locali in fila di fronte a una banca del capoluogo di Helmand per ritirare le proprie retribuzioni.
Un’autobomba era esplosa uccidendo decine di membri delle forze di sicurezza poco prima della festività islamica di Eid al-Fitr che celebra la fine del mese di Ramadan. L’attacco era avvenuto il 22 giugno presso la filiale della New Kabul Bank. Questo era stato il terzo attentato a questa banca dal 2014.
Proprio quell’ultimo attentato aveva spinto le autorità a spostare la filiale dell’istituto di credito all’interno di un commissariato della città, una misura che non ha sortito l’effetto sperato.
L’attacco è avvenuto a poche ore dalle dichiarazioni del presidente Donald Trump che ha annunciato una nuova strategia della sua amministrazione per la guerra in Afghanistan.
Nel discorso alla base militare di Fort Meyer, in Virginia, Trump ha spiegato che il suo intento originale era quello di ritirare le forze statunitensi dal paese asiatico. Ha detto però che ha deciso di restare, per “combattere e vincere”, non commettere gli stessi errori fatti in Iraq e non lasciare un vuoto da colmare ai talebani.
È certo che saranno inviati altri soldati, che andranno ad aggiungersi alle migliaia già presenti in Afghanistan. Non sono state specificate le cifre, ma fonti interne alla Casa Bianca hanno detto che saranno inviati almeno 4mila militari.
Le truppe statunitensi nel paese asiatico ammontano infatti a circa 8.400 unità, insieme ad altri 5mila soldati alleati della NATO, molto meno dei più di centomila di soli sei anni fa. Le truppe alleate operano principalmente come formatori e consulenti militari.
A quasi 16 anni dall’invasione del paese guidata dagli Stati Uniti, il capo del Pentagono Jim Mattis ha riconosciuto che gli Stati Uniti stanno continuando a non vincere la guerra.
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